In questo preciso momento si trova nelle valli Ladine, dove sta lavorando in una scuola come assistente tecnico di laboratorio, ma dare una precisa collocazione geografica a Rocco Panzavolta non è così facile. Occorre inseguirlo nella Drei Länder, la terra dei tre confini, che ha soprannominato «Romagna delle Alpi», dove risiede da tre anni.
«La gente di queste parti ha la testa dura, nel bene e nel male – racconta Rocco Panzavolta – e il carattere locale somiglia molto a quello dei romagnoli di 40 anni fa. Non sarà mai la Romagna della mia infanzia, tuttavia quando in viaggio supero il confine storico tirolese dal cuore mi viene un «Sto tornando a casa!». Qui, come in generale in quella che io chiamo «la Tedeschia» ti senti parte di una comunità coesa nei valori tradizionali millenari». Nato nel 1966, Rocco ha mosso i primi passi a Mordano, poi ha abitato al confine imolese con Dozza e, per un anno, a Imola. Il babbo, di Cesenatico, era l’autista dell’orchestra di Secondo Casadei che, assieme a Raoul, è stato testimone alle nozze dei suoi genitori alla basilica del Piratello. Poi la famiglia si è trasferita e Rocco ha conseguito il diploma di istituto professionale a Cesena. Dopo un anno di Geologia all’università ha dovuto lasciare gli studi per motivi familiari ed ha lavorato nei più svariati settori, assistente in uno studio di geometri, gestione magazzini, responsabile di manutenzione in un impianto sportivo, assistente tecnico di laboratorio nelle scuole. Si è occupato molto di volontariato, anche con Italia Nostra, e ha partecipato a progetti in Bosnia, portato aiuto ai bambini di un paese gemellato con San Mauro Pascoli, consolidato una forte esperienza educativa e formativa con adulti e minori (anche per le missioni in zone di guerra) iniziata con il servizio volontario prestato all’opera cattolica di Igea Marina, che ospitò bambini e ragazzi dell’orfanotrofio di Sarajevo (episodio raccontato nel film inglese “Welcome to Sarajevo”) dal 1993 al 1997. In seguito, prima per un incidente a un piede poi problemi di salute legati a fattori ambientali e intolleranze chimiche, è stato costretto a un periodo di sosta, nel quale si è dovuto sottoporre a una serie infinita di cure e si è messo alla ricerca di località il cui ambiente e clima gli confacessero. È stato in Germania, al mare del Nord, a nord di Bolzano… Ed ha cominciato ad apprezzare lo stile di vita di quei paesi in cui «non perdi inutilmente il tuo tempo con l’amministrazione pubblica, in cui i sì sono dei sì e i no sono un no, dove non trovo quella tendenza strisciante nell’indole italiota a fregare il prossimo, dove la segnaletica stradale è di una immediata comprensibilità, dove i problemi quotidiani comunitari sono facilmente risolvibili, dove la gente ti incrocia e ti saluta anche se non ti ha mai visto prima. Non sono un anti-italiano, amo e combatto per il mio Paese di origine ancora oggi, sto proprio in questo periodo organizzando uno scambio di libri tra biblioteche tirolesi e romagnole. Nei quattro anni divisi tra Assia e Baviera ho notato come quando entri in un ufficio pubblico, oppure hai a che fare con la Polizei, non hai quel timore… Mamma mia, e ora cosa mi potrà accadere? È un piacere avere a che fare con l’amministrazione pubblica poiché vedi tutto funzionare con la metà degli impiegati rispetto a non poche realtà locali italiane. I Centri per il lavoro funzionano. Al primo appuntamento il consulente per l’orientamento professionale mi riempì una borsa di cotone bio di libri e indirizzi utili. Il mio progetto di lavoro autonomo le piacque molto, tanto che mi passò a una consulente di madrelingua italiana per agevolarmi nella ricerca di corsi ad hoc. Fino a 50 anni hai a disposizione una buona cifra per corsi di perfezionamento all’estero per diverse lingue (dal tedesco, al russo, al cinese, a diverse lingue europee)». Rocco ha fondato un gruppo, «Rumagnul in Tedeschia», dedicato ai romagnoli emigrati in lande europee in cui la lingua tedesca viene parlata almeno come seconda lingua, quindi dal Trentino sino alla Danimarca. La pagina ufficiale, curata da diversi autori, è visitabile all’indirizzo https://www.facebook.com/Rumagnul.in.Tedeschia. Ed ora la nuova esperienza e un altro giudizio positivo: «Nella scuola di infanzia in cui lavoro i bambini imparano sei lingue: tedesco, inglese, italiano, francese, spagnolo e ladino». Insomma, tra la gente di lingua tedesca Rocco si è perfettamente integrato. E ora si impegna a migliorare ulteriormente la sua conoscenza della lingua.