9, Luglio, 2025

In quarta liceo a 10mila chilometri da casa

Linda Venturini ha 17 anni ed è iscritta a Imola al liceo scientifico Rambaldi Valeriani. Un anno fa nemmeno ipotizzava che avrebbe frequentato la quarta classe a diecimila chilometri da casa. Eccola ora a Barranquilla, grande città nel nord del dipartimento dell’Atlàntico, in Colombia. m.ad.m.

«Sono Linda, vi scrivo dalla Colombia. L’idea di un’esperienza all’estero mi ha sempre tentata, con la prospettiva di evadere per un anno dalla solita vita, di conoscere persone nuove, di immergermi in una cultura diversa. Mi sono impegnata a scuola per ottenere buoni voti nella speranza di ottenere una borsa di studio parziale con Intercultura. Fortunatamente ce l’ho fatta. L’importante per me era l’esperienza, non il Paese, e siccome sapevo poco della Colombia, mi è sembrata la scelta giusta. Un magnifico Paese di cui in Italia si sa solo che è uno dei più grandi produttori di coca e cocaina, e che è un Paese pericoloso: in realtà le città colombiane sono pericolose tanto quanto qualsiasi grande città europea. Mi ha impressionata la grande differenza socioeconomica: nella zona nord di Barranquilla dove risiedo, vivono i ricchi, mentre i poveri vivono nel sud della città. Ad unire tutti è il carnevale, il secondo più grande al mondo dopo quello di Rio de Janeiro. Già ai primi di gennaio comincia l’euforia: la gente decora le case, compera i costumi, ci sono sfilate per le strade, feste e concerti fino a Martedì grasso. Anche le scuole organizzano parate e attività a ritmo di musica carnevalesca. A livello didattico direi che la scuola italiana è superiore, qui le materie sono più facili e meno approfondite. Io frequento una scuola privata, il Lyndon B. Johnson e c’è l’obbligo di indossare l’uniforme. In compenso non ci si annoia, si fanno molte attività; oltre a quelle di carnevale, ad esempio, ogni venerdì la giornata è a tema, si celebrano le festività, gli studenti possono vestirsi a tema, alcune classi vendono hotdog, pizza o dolciumi. Insomma, a scuola ci si diverte anche! Nello stesso edificio scolastico convivono bambini e ragazzi dalla materna alle superiori. Noi grandi facciamo alcune attività con i più piccoli, siamo andati con loro in un parco giochi e abbiamo fatto un’attività di lettura, iniziative che trovo formative e che aiutano a rompere la monotonia. Inoltre ho potuto continuare a suonare il pianoforte come a casa e faccio parte dell’orchestra scolastica frequentando corsi pomeridiani. Ho avuto la fortuna di capitare in una bella classe, dove sono riuscita a integrarmi perfettamente e a stringere amicizie con i compagni. I colombiani in generale sono molto aperti, soprattutto qui nella costa. Si saluta sempre con un bacio sulla guancia anche gente che si vede per la prima volta. Per la loro natura allegra, ragazzi e ragazze sanno ballare i generi più svariati di musiche latino-americane, ascoltano un numero incredibile di generi musicali che noi neanche ci sogniamo. Qua conoscono tutto dell’Europa (a parte la storia!), mentre noi sappiamo poco del loro Paese. Anche da questo tipo di ignoranza nascono i nostri stereotipi su luoghi che non conosciamo e di cui pensiamo di sapere tutto. Un’altra cosa speciale della Colombia è la biodiversità a livello di specie: la si nota passando dalle verdi pianure dell’Antioquia al deserto della Guajira, dalle montagne delle Ande alle spiagge caraibiche di Cartagena, dalla steppa di Valledupar alla foresta amazzonica. In dicembre ho partecipato ad un viaggio in Amazzonia con altri studenti stranieri: siamo andati in Perù per un giorno, abbiamo soggiornato in una casa nella foresta dove abbiamo fatto canoping (teleferica), siamo andati in kayak e di notte a osservare la fauna notturna, ragni e serpenti… Abbiamo potuto visitare le popolazioni indigene del posto, i Tikuna, partecipare ai rituali e mangiare il cibo tipico. Abbiamo fatto il bagno nel Rio delle Amazzoni e osservato i delfini rosa nuotare. Gli ultimi giorni abbiamo visitato Leticia, città colombiana capitale della regione amazzonica, e abbiamo superato il confine con il Brasile. È stata veramente una bella esperienza, anche se durata pochi giorni. In altre occasioni ho potuto visitare Bogotà, città veramente immensa, i dintorni di Valledupar, Pereira, una città nell’eje cafetero (dove producono caffè) e Santa Marta (città costiera). È incredibile notare la differenza tra un luogo e un altro. Ormai parlo abbastanza fluentemente lo spagnolo, mi sono abituata al cibo, ai tanti fritti, al riso, al pollo, alla colazione pesante, alla cena leggera, a parlare ad alta voce, a urlare per farmi ascoltare, ad abbracciare calorosamente le persone, ma… in luglio mi aspetta un aereo per Roma! Mentre i primi mesi era tutto eccitante, tutto nuovo e diverso, ora posso godermi una vita tranquilla, adesso sono a casa, prima ero in vacanza. Come diceva Orazio, cerco di assaporare ogni giorno e di godermi la vita che mi sono costruita da zero. Ciao a tutti, Linda».

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleSviluppo Siti Web e loghi

Ti potrebbe interessare

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleRealizzazione siti internet
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img

LASCIA UN COMMENTO

Leggi la prima pagina

IMOLA

LUGO