9, Luglio, 2025

Insufficienza di prove, assolto Menarini

L’ex primario dell’Unità spinale dell’ospedale di Montecatone, Mauro Menarini, è stato assolto per insufficienza di prove dall’accusa di aver prodotto certificati falsi che accertavano una patologia totalmente invalidante a un mafioso, Silvio Balsamo, poi morto suicida. Menarini avrebbe certificato che la malattia di Balsamo non era compatibile con la detenzione carceraria mentre successive indagini hanno rivelato che il mafioso, mentre si trovava ai domiciliari, partecipava a feste da ballo e guidava una normalissima auto.
Menarini fu licenziato, per questo, nel 2011.
Dopo quattro anni dall’avvio dell’azione giudiziaria e l’arresto di Menarini nel 2010, vicenda che ha pesantemente coinvolto l’ospedale di Montecatone, in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro 90 giorni, il presidente e amministratore di Montecatone, Augusto Cavina, riferisce in una nota che comunque la sentenza «non ha alcun impatto sui provvedimenti che hanno portato all’interruzione del rapporto di lavoro con il dottor Menarini. La vicenda ha evidenziato una grave e inescusabile negligenza e imperizia professionale del dottor Menarini, che ha irrimediabilmente leso il rapporto di fiducia, condizione indispensabile nel rapporto di lavoro dipendente e in special modo per chi ricopre un ruolo importante come quello di primario ospedaliero».
«La responsabilità professionale di Menarini è stata accertata dal giudice del lavoro e successivamente confermata sul piano medico da parte dei consulenti medico-legale e clinico-specialista – continua Cavina -. Il dottor Menarini ha infine accettato il licenziamento con spese legali e di giudizio a suo carico».
Ma questa vicenda non ha impedito all’ospedale di Montecatone di raggiungere alcuni importanti risultati. «Grazie all’impegno di tutti i professionisti della struttura non è mai venuta meno la fiducia dei pazienti nell’ospedale – ricorda Cavina – che ha registrato la piena occupazione dei posti letto e l’aumento del numero dei pazienti trattati, di cui oltre il 60 per cento proveniente da altre regioni».
Il pm Valter Giovannini aveva chiesto per il dottor Menarini tre anni e sei mesi: «Attendiamo le motivazioni per valutare l’eventuale appello», ha dichiarato.

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