Un imolian di seconda generazione: Alexander Hofmann, uno dei tre figli di Silvia Maggiore, dozzese da 16 anni in Baviera, prima ad Augsburg, poi a Stadtbergen.
Alexander, 15enne, frequenta il primo anno di scuola superiore; in Italia ha trascorso svariati periodi di vacanza a casa dei nonni, a Dozza, ed era curioso di immergersi almeno per una volta nel mondo scolastico del nostro Paese. Mamma Silvia, efficientissima, si è data da fare, contattando il liceo linguistico di Imola e chiedendo, ovviamente, il permesso alla direzione della scuola di Alexander perché il figlio potesse trasferirsi per 15 giorni a Imola e realizzare quindi il suo desiderio. Il tutto è stato facilitato grazie all’interessamento della dirigente di Ideas in action, Dorota Kulawiak. E così per Alexander, che studia ad Augsburg in un liceo ad indirizzo classico-musicale, scuola che ogni anno riceve premi anche per la scienza e la tecnica, alla quale sono iscritti anche ragazzi che provengono da città dei dintorni, il 22 febbraio scorso è iniziata una bella avventura. È partito in treno, da solo, è arrivato a Bologna da dove poi ha raggiunto Dozza, trovando ad accoglierlo nonna Ombretta, che gli è stata accanto nella sua permanenza in Romagna. Subito inserito in una prima classe del liceo linguistico Alessandro da Imola, ha seguito le normali lezioni per due settimane.
«L’impatto con la scuola imolese è stato positivo – ci ha raccontato -. Ho trovato l’istituto molto ben attrezzato anche dal punto di vista tecnologico, hanno una dotazione di lavagne elettroniche maggiore rispetto a quella della mia scuola. L’ordinamento scolastico in Italia è abbastanza diverso dal nostro, noi abbiamo quattro anni di scuola elementare, a 10 anni dobbiamo scegliere un indirizzo tra tre tipi di secondarie (tecnica, professionale e ginnasiale). È complesso da spiegare ma, in breve, il biennio iniziale di ciascuna di queste scuole serve da orientamento. Chi poi sceglie il Gymnasium può optare tra corsi umanisitici, di lingue moderne e matematico-scientifici. Alla fine, come in Italia, si sostiene l’Abitur, l’esame di maturità».
Come ti sei trovato tra gli studenti e gli insegnanti imolesi? «Bene, mi sono ambientato facilmente e ho fatto amicizie. Gli insegnanti mi hanno messo a mio agio. Ho trovato abbastanza differente l’insegnamento della matematica. E poi ad Augsburg io ho lezioni anche al pomeriggio, abbiamo molte materie, anche arte e musica, ovviamente. A Imola si esce alle 12 o alle 13, però ci sono più compiti da svolgere a casa».
Alexander studia pianoforte e percussioni. Cosa hai potuto vedere da vicino per quanto riguarda il mondo musicale della nostra città? «Ho assistito e partecipato con le percussioni a un concerto interattivo organizzato dalla professoressa Tarabusi all’Itis Alberghetti, sono stato a un concerto dell’Accademia pianistica e ho avuto contatti con la scuola Vassura Baroncini e con Ca’ Vaina, dove ho potuto esercitarmi in sala prove. Ho seguito una lezione di piano e una di batteria. Ho quindi potuto conoscere uno spaccato dell’attività musicale che si svolge a Imola e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questa mia bella esperienza».
«Ero curioso di conoscere la scuola italiana»
