L’imolian di questa settimana ci scrive da Toronto, in Canada dove, con il marito, risiede da quasi due anni e da dove, fra qualche mese, con lui si trasferirà in Francia.
Come cominciare..? Sono Martina Pandolfi, ho 28 anni, sono di Dozza e orgogliosa di esserlo! A Dozza ho vissuto i primi 26 anni della mia vita, ho conosciuto don Marco, il vostro ex direttore, e negli anni delle superiori facevo la pendolare verso Imola (ho frequentato il liceo scientifico). Poi è iniziato il percorso verso Bologna, dove ho studiato alla facoltà di biotecnologie farmaceutiche. Una volta laureata, nel 2009, ho iniziato a lavorare nel laboratorio di genetica medica dell’ospedale Rizzoli di Bologna. Proprio durante il primo anno di università incontrai quello che oggi è mio marito: Piero, forlivese, di quattro anni più grande di me, iscritto a fisica con l’intenzione di dedicarsi alla carriera accademica dopo la laurea. Ma, qui, inizia il bello… e il caos… Piero accede a un dottorato in geofisica nel 2010, dopo di che ottiene un lavoro da ricercatore in Svizzera, al politecnico di Zurigo per due anni. Nel frattempo – il 21 maggio del 2010 – ci sposiamo e per due anni facciamo i pendolari tra Zurigo e Dozza, dove io continuavo a vivere per non lasciare il mio lavoro a Bologna. Una volta terminato questo primo contratto ecco un’altra proposta per Piero dal Canada, precisamente dall’università di Toronto. E così il 28 giugno del 2012 prendiamo armi e bagagli (insieme questa volta!) e iniziamo questa nuova avventura. Devo dire che a Toronto si vive proprio bene e che pur venendo da un paesino con tre strade in tutto non mi sono mai sentita spaesata perché la città è bene organizzata e tutto è a portata di mano. Oltretutto in città si trovano facilmente prodotti italiani, dal parmigiano alla Nutella (essenziale!) fino alla passata Mutti, la stessa che usano la mia mamma e tante arzdore di Dozza. La natura attorno è spettacolare: siamo a due passi dalle cascate del Niagara e attorniati da parchi naturali che tolgono il fiato!
Dal punto di vista lavorativo invece per me all’inizio non è stato facile perché la mia laurea non era riconosciuta dal sistema canadese: così al momento ho lasciato un po’ da parte la scienza e faccio la barista in un bel localino dove almeno fanno l’espresso e il cappuccino come si deve. Per chi capitasse a Toronto e volesse un buon caffè… vi aspetto al Cafe’ Plenty,
http://cafeplenty.com, al 250 di Dundas Street West. Un lato negativo di Toronto? L’inverno! Quest’anno la temperatura è scesa di 10 gradi sotto lo zero a novembre e non è ancora risalita, con picchi intorno ai -30, il tutto con aggiunta di vento gelido. A questo punto non resta che coprirsi per bene per poter sfidare il clima glaciale e tener botta aspettando la primavera.
Piero ed io resteremo a Toronto fino a giugno, quando terminerà il suo contratto di lavoro. Vi proporrò poi un’altra puntata come imolian, questa volta da Pau, in Francia, sotto i Pirenei, a due passi da Lourdes. Infatti, dal prossimo mese di settembre, Piero inizierà un nuovo lavoro nel dipartimento di ricerca di una grande azienda. E questa volta si tratterà, per lui, di un lavoro a tempo indeterminato! Appena mi sarò sistemata a Pau vi farò sapere. A presto, Martina».