Un lughese in Australia: Michele Cavina, 29 anni a breve, figlio dell’attuale vice sindaco di Lugo, Fausto, è partito giovanissimo dall’Italia nel 2004 con il suo zainetto, ha trascorso prima un mese in Thailandia, poi si è spostato in Australia. Ha lasciato l’Italia perché riteneva che nel nostro Paese non avrebbepotuto avere il futuro che desiderava ed ha seguito i consigli di un amico, LucaDirani, che aveva già avuto modo di fare questa esperienza. Michele è stato per un periodo di vacanza e di relax in Italia e la mattinata di mercoledì 24 luglio è stato ricevuto in una sala del Comune, nella Rocca, dal sindaco Raffaele Cortesi: un incontro che è servito a festeggiare una sorta di ritorno del figliol prodigo.
Mente libera e una forte personalità, Michele da ragazzino era considerato piuttosto, irrequieto: «Portavo orecchini e capelli lunghi – racconta – spesso tingevo i capelli, insomma non rientravo nei parametri di quella che era considerata la norma. Sono cresciuto nella frazione d San Lorenzo di Lugo, non amavo troppo gli studi e ho fatto vari lavori, in campagna, in una carrozzeria, come barista e nelle discoteche. Ma desideravo provare un’esperienza forte, volevo vedere altri Paesi, anche se non nascondo di aver avuto inizialmente non poche remore. Poi, finalmente, ho deciso e sono partito, mi sono trasferito in quel mondo che ora è la mia vita, il mio futuro, quella lontana parte del globo, l’Australia, dove attualmente vivo con la mia stupenda famiglia». Delle sue giovanili intemperanze il padre Fausto ricorda: «Una volta me lo sono visto arrivare a casa con la cresta, poi è stato rasta, per non parlare di tutti quegli aggeggi metallici che aveva addosso e che a me non piacevano affatto. Ora è un uomo e debbo dire che sono molto orgoglioso di lui e di quanto è riuscito a costruire da solo».«Quando sono giunto a Sidney – prosegue Michele – sono restato, giocoforza, tre mesi in un ostello: non conoscevo la lingua, trovare lavoro non era così facile, all’inizio mi sono un po’ demoralizzato, ma non ho cessato di portare avanti i miei tentativi. Le ricerche mi hanno, infine, indirizzato verso un locale in cui ho trovato il classico lavoro da barista. Un giorno a bere un caffè è venuta Jessica, una ragazza australiana che mi è piaciuta subito moltissimo, l’ho invitata a uscire una sera e, per farla breve, ci siamo sposati e abbiamo avuto un figlio, Marco, nato il 17 marzo del 2011, proprio quando si festeggiavano i 150 anni dell’unità d’Italia. Due anni prima avevo anche ottenuto il passaporto australiano. Nel frattempo avevo perfezionato il mio inglese e seguito dei corsi e oggi lavoro come rappresentante della Segafredo a Sydney. Potrei raccontarvi che anche Alex Del Piero, campione il Pinturicchio ex capitano della Juventus ed ora del Sidney Fc, che come me è arrivato a Sydney alla ricerca di qualcosa di nuovo, di diverso, si ferma a volte a bere il caffè nei bar della Segafredo.
Abita da un paio di anni con la moglie e i tre figli a North Sydney. Ogni tanto sono andato a vederlo giocare. Che altro dirvi di noi? Mia moglie Jessica lavora in banca, da quando è nato il nostro bambino fa una sorta di part time per poter stare di più con lui. E poi, a Sydney ho conosciuto un altro protagonista della vostra rubrica ’Imolians’, l’imolese Mirco Galassi, con il quale ci troviamo spesso. La vita là è più rilassata, questo non significa che non si lavori duramente, anzi. E ci sono regole da seguire, che tutti rispettano. Insomma mi trovo bene. Se mi avessero raccontato, qualche anno fa, che la mia vita avrebbe preso questa svolta non ci avrei mai creduto. Sono molto felice e ormai la mia vita è laggiù, a venti e passa ore di viaggio, quelle che ci dovremo sobbarcare domenica, il 28 luglio, per tornarcene a casa».
