«Finalmente sabato 2 febbraio, a Linaro, in tanti abbiamo salutato Marco Lolli Ceroni, che ora riposa con il babbo, la mamma e un fratello pure morto prematuramente, in quel cimitero. È stata una lunga attesa, di oltre sei mesi, a causa della burocrazia, ma il fratello Pierluigi ha percorso tutte le strade possibili per riportarlo a casa. Ora preghiamo perché di lassù ci accompagni nelle nostre fatiche quotidiane». Così ci ha scritto la signora Francesca Martelli, amica di famiglia di Marco Lolli Ceroni. Noi lo avevamo contattato su suo suggerimento lo scorso anno via mail, a Seattle, dove abitava da vari anni, dopo essere stato anche a Redmond e a Bellevue, sempre nello stato di Washington. Ci aveva risposto che appena avesse potuto avrebbe inviato le risposte alle nostre domande sulla sua vita da Imolian negli Usa. L’ultimo suo messaggio risale al 4 giugno del 2012. Poi, silenzio. Poco più di un mese dopo da una sua amica di gioventù, Roberta, la terribile notizia: Marco Lolli Ceroni era morto, il 16 luglio, per un aneurisma cerebrale. Facendo ricerche in internet abbiamo
trovato alcuni blog in cui gli amici statunitensi lo salutavano e lo ricordavano, parlando di lui come di un’ottima persona, gentile e disponibile. C’è anche un piccolo video su Youtube dedicato a lui. Ultimamente Marco Lolli Ceroni viveva solo, dopo la separazione dalla moglie, in un appartamentino in affitto, ed era stato proprio il padrone di casa ad accorgersi di quanto era successo. Non avendo contatti con i parenti italiani ha rintracciato un amico di Seattle di Marco, che a sua volta si è messo in contatto con il fratello, che risiede da anni a Varese. Ed è così che alla famiglia è giunta la notizia. Sono seguiti concitati collegamenti tra la famiglia e il consolato, il medico legale, l’impresa di pompe funebri, con tante questioni legali e burocratiche da superare per poter, sei mesi dopo, far espatriare l’urna con le ceneri. Il fratello Pier Luigi è volato a Seattle per riportarle in patria, e il 2 febbraio Marco, 52 anni al momento della scomparsa, è giunto al cimitero di Linaro: «Avere i documenti a posto per l’espatrio non è stato facile – racconta il fratello -. Fra l’altro non si trovava il passaporto di Marco, assolutamente necessario in questo frangente, e solo dopo varie ricerche è riemerso da una cassetta di sicurezza di cui non si sono trovate le chiavi, per cui l’abbiamo dovuta far forzare. Quando sono andato a Seattle a prendere l’urna ho incontrato alcuni dei suoi amici, tutti lo ricordavano, addolorati, con tanta simpatia. I nostri genitori erano originari di Fontanelice, avevamo parenti anche a Casalfiumanese. Uno zio di nostra madre, don Luigi Zini, è stato parroco a Carseggio dal 1899, in precedenza vicario parrocchiale a Mezzocolle, poi economo spirituale a Fornione. È deceduto nel 1948 ed è sepolto nel cimitero comunale di Fontanelice. Nostro padre aveva abitato a Linaro e la sua tomba è lì, nel piccolo cimitero del forese, dove abbiamo deposto l’urna: Marco ora è accanto a lui». C’era tantissima gente a dargli l’addio, i parenti e i tanti amici di un tempo, di quando Marco a Imola studiava: aveva conseguito il diploma di geometra per poi dedicarsi all’informatica, ambito nel quale aveva raggiunto un’esperienza e conoscenze vastissime. Aveva lavorato per Imola Informatica prima di trasferirsi negli Usa, dove pure si era occupato come supervisore ai servizi informatici e infrastrutturali per alcune aziende. Ultimamente aveva collaborato con imprese di servizi per la sicurezza.
Dagli Usa a Linaro, l’ultimo viaggio di Marco Lolli Ceroni
