Nome e cognome: Valentina Magni
Data e luogo di nascita: 10/12/1984 Castel San Pietro Terme
Percorso di studi in Italia: 2003-2006 Laurea triennale in geologia all’università di Bologna 2006-2008 Laurea specialistica in geodinamica, geofisica e vulcanologia all’università Sapienza di Roma 2009-2011 Dottorato di ricerca in geofisica all’università Roma Tre
Perché ti sei trasferita e dove?
Ad aprile di quest’anno, dopo aver ottenuto il dottorato a marzo, mi sono trasferita a Durham (in Inghilterra) per un PostDoc della durata di 3 anni alla Durham University. La storia del perché ora mi trovo a Durham è questa. Durante il mio dottorato a Roma ho collaborato regolarmente con un professore che lavora qui alla Durham University. Infatti Durham per me non è una novità, ci avevo già vissuto per circa 6-7 mesi durante il mio dottorato (tra il 2009 e il 2010). Sono stata fortunata perché mi sono trovata veramente bene con questo professore (Jeroen van Hunen), un olandese sulla quarantina, una persona davvero in gamba, sia dal punto di vista lavorativo che umano. Grazie ad un perfetto tempismo, Jeroen ha ottenuto dei fondi europei (Erc: http://erc.europa.eu/) per un grosso progetto di ricerca della durata di 5 anni e io ho finito il mio dottorato qualche mese prima che il progetto iniziasse. Insomma, tutto si è incastrato alla perfezione: a dicembre ho fatto il colloquio per ottenere il lavoro (perché ovviamente c’erano anche altri candidati per il posto e non c’era solo lui in commissione), a marzo ho ottenuto il dottorato e ad aprile ho cominciato a lavorare all’università di Durham. Perché mi sono trasferita? Penso che per il lavoro che faccio e che vorrei continuare a fare (ovvero fare ricerca) sia fondamentale muoversi, conoscere realtà e persone diverse, lavorare in università o centri di ricerca diversi. Non è solo una questione di curriculum, credo davvero che il fatto di lavorare in più posti migliori di molto le competenze lavorative. In questo campo, rimanere sempre nella stessa università, nello stesso gruppo di ricerca e lavorare sempre con le stesse persone mi sembra davvero riduttivo, soprattutto per una persona giovane. Già mi ero trasferita a Roma per la laurea specialistica, poi sono rimasta a Roma ma ho cambiato università per il dottorato: insomma, quando si è presentata l’occasione di andare a lavorare a Durham con la sicurezza di trovare un ottimo ambiente lavorativo, ho colto la palla al balzo.
Di cosa ti occupi (studio/lavoro…)?
Sto facendo quello che nel mondo accademico si chiama PostDoc (è più o meno il corrispettivo di un assegno di ricerca in Italia). Lavorerò per 3 anni a un progetto di ricerca che ha come scopo quello di studiare come si sono formati i primi continenti 3,5-4 miliardi di anni fa e cercare di capire come, quando e perché è iniziata la tettonica delle placche così come la conosciamo
oggi. È un progetto che prevede un approccio multidisciplinare e quindi la collaborazione di più persone. Io, in particolare,
mi occupo di studiare questi argomenti tramite la modellazione numerica. §
Come ti trovi nel paese in cui stai vivendo?
Ottima domanda! Mi trovo bene, perché io mi trovo bene un po’ ovunque, mi adatto facilmente a qualsiasi ambiente. Durham però è una piccola città (più piccola di Imola) e io mi ero abituata a (e mi piaceva molto) vivere a Roma. Diciamo che non è di certo il posto in cui vorrò vivere per il resto della mia vita, ma per tre anni va benissimo. Inoltre una delle cose che adoro di più di questo lavoro è che mi dà la possibilità di viaggiare molto (soprattutto per partecipare a conferenze), quindi ogni anno mi posso permettere piccole fughe da Durham, qua e là in giro per il mondo.
Cosa ti manca dell’Italia?
Parlare del cibo e del tempo sarebbe troppo facile. Quello che mi manca davvero è la facilità con cui le persone in Italia socializzano, mi manca il folklore degli italiani, mi manca quel po’ di caos che rende imprevedibile e colorata una giornata, mi manca Roma e, ovviamente, mi mancano tutti i miei amici e la mia famiglia.
Cosa trovi di più o meno positivo rispetto all’Italia nel luogo in cui ti trovi, anche per quanto riguarda gli studi o il lavoro?
Dal punto di vista lavorativo, purtroppo per l’Italia, qui l’università è molto più avanti quando si tratta di fare ricerca. In Italia ci sono ottimi ricercatori che spesso rimangono intrappolati nella rete del sistema macchinoso e ingiusto che è l’università italiana. Qui è tutto molto più trasparente e democratico e questo crea un ambiente perfetto per fare ricerca come si deve.
Com’è il rapporto con le persone?
Dal punto di vista umano, invece, l’Italia stravince sull’Inghilterra. Gli inglesi fanno davvero fatica a (e in parte neanche vogliono) socializzare (o almeno non prima di qualche pinta di birra). In generale sono tutti molto gentili e cortesi, ma sono veramente pochi quelli che cercano di approfondire un rapporto. Ovviamente non sono tutti uguali e con alcuni ho stretto un bel rapporto di amicizia.
«Gli inglesi faticano a socializzare in questo stravincono gli italiani»
