Torna tra le mete dei nostri imolians Reading, nel 2010 si trovava anche Jacopo Lanzoni. of Reading è nel Regno Unito, a pochi chilometri da Londra; considerata nei primi dieci posti per la ricerca, è collocata dalle classifiche tra le 200 migliori università al mondo, proprio anche a merito della sua lunga tradizione di ricerca, di istruzione e di formazione a livello locale, nazionale ed internazionale. Conta circa 15mila allievi provenienti da 120 paesi diversi. In questo momento Sara Quercia fa parte di loro.
Sara Quercia ha 25 anni, è nata a Castel San Pietro Terme ma vive da sempre a Castel del Rio. Ecco il suo racconto: «I miei studi sono cominciati al liceo linguistico Alessandro da Imola dove ho studiato inglese, tedesco e spagnolo. Poi la laurea triennale in Tecniche erboristiche a Imola e ora la specialistica in Biotecnologie farmaceutiche a Bologna. Sono partita per Reading, una città di 250mila abitanti a venti minuti da Londra, per svolgere il tirocinio curricolare previsto dal mio corso di studi. Lavoro in un laboratorio al dipartimento di Food Bioscience all’università di Reading e mi occupo dell’impatto della dieta sulla microflora intestinale e i livelli di colesterolo plasmatico. Mi sono trovata bene da subito, il dipartimento è pieno di giovani e la mia supervisor è una signora di Napoli che vive qui da otto 8 anni. Per la lingua non ho avuto problemi grazie alla preparazione del liceo linguistico e ai viaggi all’estero che ho fatto in passato. All’università la prima cosa che salta agli occhi è l’età di chi ci lavora: qui ci sono molti più giovani che da noi. Inoltre, mentre in Italia nei laboratori si viene educati al risparmio del materiale disponibile, qui ci si può permettere di sbagliare una volta in più perché ce n’è una quantità maggiore. Vorrei sottolineare però che non è assolutamente un fatto negativo l’essere educati al risparmio, visto che quando si lavora in laboratorio si maneggiano strumenti e materiali molto costosi! Anche saper lavorare con precisione è una dote! Dal punto di vista umano, ho avuto la conferma del fatto che, fatta eccezione per chi provenga da culture latine, come noi o gli spagnoli, gli altri ragazzi sono meno espansivi e tendono a far gruppo con persone della stessa nazionalità. Del mio paese mi mancano soprattutto gli affetti: il moroso, gli amici e la famiglia, ma anche il buon cibo e il sole! A Reading piove veramente troppo spesso ed il clima è molto deprimente. Gli aspetti positivi che io ho notato riguardano soprattutto i trasporti: dopo essere stata in Italia una pendolare per tanto tempo, è normale stupirsi di un sistema con treni ed autobus in orario e molto più puliti dei nostri. Questo servizio però
si paga, e caro anche, basti pensare che una tratta paragonabile alla nostra Imola-Bologna, che costa 7 euro e 20 euro, qui costa 15 sterline (considerando che il cambio è più o meno 1 euro = 1,2 sterline…). Nonostante ritenga questa esperienza molto importante e formativa per la mia futura vita lavorativa e sappia anche che la situazione in Italia ora è tutto tranne che rosea, credo proprio che tornerò a casa al termine dei sei mesi di tirocinio. Saluti a Imola. Sara».