11, Luglio, 2025

«A Londra nessun favoritismo, ci sono possibilità per tutti»

Si arricchisce sempre più l’elenco degli imolesi a Londra. Ecco questa settimana Manuel Pannu: 26 anni, madre imolese e padre di origine indiana, Manuel si trova in Inghilterra da quasi due anni.

Manuel ha frequentato tre anni il liceo linguistico di Imola, poi si è trasferito all’istituto tecnico Oriani di Faenza dove ha conseguito il diploma di ragioniere corrispondente in lingue estere, «scelta fondamentale per il mio percorso linguistico – racconta Manuel – e grazie ai miei professori ho sviluppato le tre lingue che sono state il mio trampolino di lancio nel mondo lavorativo: inglese, francese e tedesco. Posso affermare che sia a livello grammaticale che scritto e orale, sono stato seguito da persone estremamente competenti che sempre ringrazio per le nozioni impartitemi con professionalità e rigore. Dopo il diploma ho deciso di cominciare subito a lavorare, tanto più che la mia considerazione per l’università italiana era ed è tuttora negativa. Primo impiego nell’ufficio commerciale estero della Flying System, che produceva stands fieristici a Poggio Piccolo, dove mi sono distinto per la conoscenza delle lingue e dove ho acquisito la pratica e le tecniche di marketing e vendita. Trovavo però il lavoro di ufficio un po’ monotono e così ho deciso di intraprendere la carriera alberghiera come mio padre e cominciai a lavorare all’Eurohotel di Imola: scoprii che era questo il lavoro fatto per me, pieno di sfide e cose nuove da imparare ogni giorno, con la soddisfazione di essere a contatto con il pubblico. Il fatto di potere parlare direttamente con le persone che usufruivano dei nostri servizi richiedeva di intuire le loro necessità e agire di conseguenza. Insomma la componente di “problem solving” era il sale che cercavo e che finalmente avevo trovato. Nel 2009 pensai di tentare l’avventura dell’università italiana e mi iscrissi ad Economia e Commercio a Forlì, ma fu un fallimento su tutti i fronti a conferma dell’idea che delle nostre università mi ero fatto. Gli studenti secondo me non sono seguiti in modo appropriato, immense classi con professori che parlano dal fondo dell’aula con un microfono e pochi riescono a seguire, informazioni frammentarie riguardo qualsiasi cosa e la conseguente difficoltà nel reperirle, aiuto da parte dei professori non se ne parla. Insomma dopo un anno di grattacapi decisi di lasciar perdere e di proseguire il mio percorso di studi in Inghilterra. Così nel 2010 mi sono trasferito a Londra e ho cominciato la ricerca di ciò che realmente mi interessava approfondire: ho infine trovato un corso molto interessante di Hospitality Management alla Leeds Metropolitan University di Londra e decisi di iscrivermi, pur conscio del fatto che questa scelta avrebbe comportato un percorso faticoso che mi avrebbe allontanato dalla famiglia e dalla mia ragazza per parecchio tempo. La vita a Londra è molto cara, in particolare lo sono gli affitti. Dopo quattro mesi i miei risparmi si erano troppo assottigliati e ho cercato lavoro; dovendo portare avanti gli studi non potevo permettermi un lavoro diurno, così inviai il mio curriculum agli alberghi a 4 e 5 stelle per la posizione di night receptionist a tempo pieno. Dopo una settimana esatta sono stato contattato dall’One Aldwych Hotel, albergo di lusso facente parte del gruppo Small Leading Hotels of the World. Non nascondo di essere rimasto molto sorpreso e, dopo quattro colloqui con successive prove da affrontare, mi è stato offerto il posto per il quale mi ero candidato e, dopo un iniziale periodo di prova di tre mesi, sono stato confermato a tempo indeterminato. Le mie capacità sono state riconosciute dal capo ricevimento e credo
di poter dire di non aver deluso alcuna aspettativa da parte di chi ha avuto fiducia in me. Anche dal punto di vista scolastico sono soddisfatto. Lavoro tuttora in questo albergo e sono in lizza per la promozione a duty manager, dopo un anno e due mesi di effettivo e continuo servizio ad alti livelli. Ho imparato tanto e di sicuro ho ancora molto da imparare, per fortuna le possibilità a Londra sono infinite, bisogna solo credere in se stessi ed essere ambiziosi. A differenza dell’Italia in Inghilterra la gente è valutata per quello che è, non esistono favoritismi e le possibilità vengono date a tutti senza discriminazioni di alcun tipo. La lingua non è stato un problema, ovviamente l’accento inglese è particolare e bisogna farci l’abitudine. Ho vissuto in precedenza anche in America e il mio inglese era decisamente americano, ma si è modellato nel tempo e questo
ha reso la comunicazione più semplice. A livello grammaticale non ho avuto problemi e l’università è stato un continuo allenamento che ha contribuito all’ampliamento delle mie conoscenze linguistiche, quindi le scelte di studi fatte in precedenza sono state giuste e ringrazio mio padre e mia madre per avermi avviato alle lingue sin da piccolo. Qui sto bene, certo, casa è sempre casa, e mi manca. Ma non sono venuto a Londra con l’idea di trasferirmi per sempre: prima di partire però mi sono prefissato due fondamentali obiettivi, conseguire la laurea e far carriera in ambito alberghiero sino a diventare manager, dopo di che potrò ritenere la mia “missione all’estero” compiuta e tornare a casa soddisfatto. Di casa mi manca tutto! La mia famiglia, la mia ragazza, gli amici, il cibo, la bella vita… Dicono che le cose più belle e buone si gustano il doppio se attese per lungo tempo. Vedremo, per ora ho delle priorità e queste dettano le mie linee guida. Manuel, [email protected]».

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