Le cronache e i telegiornali ci hanno informati in questi giorni della situazione in cui si trova Atene, tutti abbiamo visto le immagini degli scontri, delle fiamme, delle bombe che hanno messo sotto assedio la città greca per il voto sulle misure di correzione dei conti pubblici al fine di scongiurare il fallimento del paese il prossimo 20 marzo. Moltissimi i manifestanti che hanno protestato contro il piano di Ue e Fmi per dare il via poi ad un secondo piano di salvataggio. Tanti i feriti e tanti gli edifici in fiamme, fra i quali palazzi storici, cinema, bar e banche. In proposito abbiamo interpellato Laura Loreti (nella foto a destra), la nostra imolian che ad Atene risiede da ormai trent’anni ed è titolare di un’agenzia viaggi (https://www.ilnuovodiario.com/imolians.cfm?wid=526 1). «La situazione – commenta Laura nella sua email – qui è veramente critica, in quanto nel giro di pochi mesi la nostra vita é stata capovolta. Le pressioni esercitate sulla popolazione sono enormi, i prezzi aumentano, le tasse crescono ed i posti di lavoro diminuiscono. La cosa peggiore però è leggere sui giornali di molti paesi, soprattutto del nord Europa, che i greci se questa situazione se la sono meritata perché… lavorano meno degli altri, vanno in pensione prima… Chi ha messo in giro queste menzogne sa benissimo che non é vero. Il clima ad Atene è molto pesante, sono aumentati i suicidi e si cerca disperatamente di resistere ad una crisi che, veramente, non é nata qui, si ha piuttosto l’impressione che si stia cercando di sperimentarla sulla popolazione greca, come dovesse far da cavia per sovvenzioni che, se passeranno qui, potranno poi essere sperimentate su altri paesi “disobbedienti”. Vorrei sottolineare che la Grecia ha bisogno di investimenti, ha bisogno di lavoro, non ha bisogno di elemosina: non ci spaventa il lavoro, ci spaventa invece la prospettiva di non avere lavoro. I danni e le provocazioni che avrete visto in Tv sono stati opera di una piccolissima parte di violenti che hanno approfittato della situazione perché al mondo non passasse la “vera” manifestazione pacifica dei cittadini greci, quelli che si sono recati a centinaia di migliaia davanti al Parlamento per fare giungere il loro grido di disperazione e di agonia verso un’Europa tedesca che non ha altre soluzioni da proporre che il taglio degli stipendi, delle pensioni, della vita dei più deboli… mentre gli speculatori gonfiano il proprio portafoglio sulla pelle della povera gente!». Ne approfittiamo per segnalare che Laura Loreti è disponibile per traduzioni via mail dal e in greco, per lezioni di greco a italiani che si trovassero ad Atene e che la sua conoscenza della lingua potrebbe essere utile anche ad aziende italiane presenti in Grecia o che in Grecia abbiano qualche interesse e necessitino di una persona che parli correntemente le due lingue. L’indirizzo di posta elettronica di Laura è [email protected].
Da Atene nel 2009 ci avevano mandato la loro testimonianza anche Caterina Minganti (nella foto a sinistra) e Andrea Nanetti (https://www.ilnuovodiario.com/imolians.cfm?wid=609 8), che in questo periodo si trovano a Imola. Abbiamo sentito anche il loro pensiero sulla Grecia di oggi: «Siamo molto dispiaciuti della situazione greca – ci dice Caterina -.Ad Atene mio marito ed io trascorriamo con le nostre bimbe circa sei mesi l’anno, ma abbiamo qualche incertezza sull’opportunità di tornarci nei prossimi mesi perché siamo davvero preoccupati per la sicurezza della nostra famiglia. L’atmosfera che si respira ora in Grecia è pesante, una volta si poteva uscire la sera in un clima mite e festoso, sappiamo da amici che ora ci dovremmo preoccupare delle facce tirate e della depressione che sovrasta tutto, come anche Laura Loreti, che anche noi conosciamo, vi avrà raccontato. Atene, una città che abbiamo amato tantissimo, che purtroppo ha risentito della presenza di alcuni personaggi che hanno portato il Paese al collasso».
Nella Grecia stretta nella morsa del debito «In pochi mesi la nostra vita capovolta»
