11, Luglio, 2025

«A Barcellona si respira il cosmopolitismo»

La Spagna è una meta appetibile per molti studenti che partecipano al programma Erasmus:Elena Tordini è una di loro. Iscritta alla Scuola superiore di Lingue moderne per interpreti e traduttori (Sslmit), che fa parte del polo di Forlì, sede decentrata dell’Università di Bologna, Elena si trova a Barcellona per il suo anno di studio.

Elena Tordini ha da poco compiuto i 20 anni, ha frequentato a Imola il liceo classico Rambaldi, poi si è iscritta alla Sslmit di Forlì, dove ha scelto come lingue straniere inglese, spagnolo e cinese mandarino. Da fine agosto si trova a Barcellona, dove si tratterrà sino al prossimo mese di luglio. «Sono contenta della mia scelta e mi trovo molto bene – racconta Elena -. Sono partita dall’Italia con altre due ragazze, mie compagne di corso a Forlì e insieme abbiamo affrontato la non facile impresa di trovar casa. In un paio di giorni, pur dopo qualche momento di sconforto, ce l’abbiamo fatta. Dopo una settimana ci ha raggiunte un’altra nostra ‘collega’, che prima di partire ha dovuto sostenere un esame e quindi è arrivata qualche giorno più tardi». Ed ecco così le quattro studentesse della Sslmit a Barcellona: «Tutte loro, al contrario di me, fanno spagnolo come prima lingua, quindi lo studiano da più tempo, io sono quella che si è dovuta più di tutte dar da fare per impratichirmi della lingua, per me all’università la prima lingua è inglese. Convivere con ragazze italiane mi fa piacere, mi sento un po’ più a casa, le occasioni per parlar spagnolo ci sono durante tutto l’arco della giornata, dunque questo non rappresenta un problema. Dicevo che i primi giorni li abbiamo trascorsi alla spasmodica ricerca dell’appartamento, il piso: è stata un’esperienza un po’ traumatica, ma alla fine abbiamo trovato la sistemazione che cercavamo, ad un prezzo accessibile. Per quello che riguarda lo studio sono pure soddisfatta: il rapporto con i professori è ottimo, i corsi sono frequentati da un numero di studenti tale da consentire il contatto diretto con gli insegnanti. I corsi sono interessanti, forse meno impegnativi che in Italia, e già sono iniziati i primi esami parziali. La città è molto bella, con il metrò si può andare dal mare alla collina, i vari quartieri hanno cose interessanti da vedere, è una città molto viva. Ovunque si sente parlare catalano, riconosciuto qui come lingua ufficiale. Quello che noi definiamo ‘spagnolo’ passa un po’ in secondo piano, tanto che sto pensando di seguire nel secondo semestre qualche corso di catalano, proprio per non perdermi nulla di questa esperienza. Devo dire che i catalani sono meno accoglienti degli spagnoli: gli studenti Erasmus raccolgono il loro materiale di studio in una cartelletta verde con i fiori (gli studenti locali l’hanno bianca) quindi siamo facilmente identificabili: ho avuto spesso l’impressione, soprattutto all’inizio, che riconoscendomi come ‘straniera’ tendessero un po’ ad isolarmi. Poi, per fortuna, le situazioni cambiano. Inevitabilmente si tende a fare amicizia con altri Erasmus, ci sono parecchi americani, tedeschi, inglesi e molti italiani. Senza dubbio, questa è un’esperienza che ti fa crescere». Si dice che Barcellona sia una delle città a più alto tasso di scippi… «Sì, è vero, ed io l’ho sperimentato sulla mia pelle, quando un tizio sull’autobus mi ha preso la borsa. Per fortuna è intervenuta subito la polizia catalana, i Mossos d’Esquadra, ed ho riavuto tutto. La città, “Barça”, mi piace tutta, ma in particolare camminare per la “rambla” è davvero magico, ti dà la sensazione di appartenere a un qualcosa dib più grande, respiri il cosmopolitismo…». Quindi esperienza positiva,v anche per una giovanissima? «Certo. Anche se mi mancano la mia famiglia, gli amici di sempre, oltre all’ambiente e ai compagni di corso di Forlì, a Barcellona mi sono perfettamente ambientata, e ho ancora tante cose da vedere e da imparare. Credo sarà un anno davvero proficuo per me. Il dopo? Intanto, al mio rientro mi iscriverò al terzo anno di corso a Forlì,b poi spero di proseguire con la specialistica, sempre a Forlì. Visto che studio anche cinese, non mi spiacerebbe in seguito un’esperienza in Cina, magari saggiando prima il terreno con un periodo di tirocinio estivo. Ciao Imola! Elena – [email protected]».

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