Cominciano a diventare numerose le testimonianze di imolesi in Australia: giovani che partono alla ricerca di un lavoro, e che lavorano anche nelle farm per conquistarsi il visto che permette loro di rimanere nel Paese per altri dodici mesi. Il Working Holiday Visa, in Italia conosciuto anche come vacanza-lavoro, viene rilasciato dal governo australiano e rappresenta una valida opportunità per i giovani che intendono visitare l’Australia coprendo le spese di soggiorno con lavori temporanei. Ecco Federica da Bowen, una pittoresca cittadina di mare sulla costa del Queensland, a nord delle isole Whitsunday.
«Mi chiamo Federica Panniello, ho 24 anni e sono nata a Napoli. Qualche anno fa i miei genitori hanno deciso di lasciare Napoli per motivi professionali e con loro mi sono trasferita a Imola. Pochi mesi dopo il mio arrivo ero già in contatto con il Circolo fotografico imolese, al quale devo parte della mia crescita personale nel campo della fotografia, che è ora la mia professione. Da quasi cinque mesi mi trovo in Australia. Ma andiamo per passi: dopo il corso al Circolo e dopo aver partecipato alle annuali mostre sociali, sono entrata in contatto con Marco Isola (IsolaPress) e con lui ho collaborato fino a poco prima della mia partenza. Devo a lui l’aver imparato le basi che fanno di un fotografo un fotoreporter. Ho anche lavorato con il fotografo Matteo Marchi, curando in particolare servizi di moda, matrimoni ed eventi. Oltre a queste importanti e costruttive collaborazioni, mi sono creata una mia piccola rete professionale tra le quali c’è la Poly- Group, una casa discografica di Rieti, per la quale ricopro il ruolo di prima fotografa. La mia attività include servizi di moda e book fotografici nel territorio di Bologna e provincia. Perché ho lasciato Imola? Sono diversi i motivi che mi hanno spinta a fare questo passo, in primis la voglia di qualcosa di più stimolante, sia per la mia vita privata che per quella professionale. Sono scappata da una realtà, quella del nostro paese, che purtroppo iniziava a starmi stretta e così ho deciso di buttarmi in quest’avventura con l’obiettivo di renderla il più proficua possibile. Tra i tanti paesi che reputavo interessanti, ho scelto l’Australia, e ho raggiunto Melbourne, nello stato del Victoria. All’inizio ho lavorato come maestra di italiano in una scuola per bimbi da 0 a 10 anni. E’ stata un’esperienza molto gratificante e spero di tornarvi a lavorare il prossimo anno. Attualmente sono a Bowen, nello stato del Queensland: lavoro per poter rinnovare il mio secondo Working Holiday Visa. Come tanti altri giovani,sono occupata nelle farm. E’ un lavoro spesso molto pesante, ma, almeno, economicamente dà soddisfazioni. Mi trovo molto bene in Australia. E’ un paese pieno di opportunità e di risorse, che dà spazio ai giovani e ti permette di inseguire e perseguire i tuoi sogni per quanto fantastici essi possano essere. Certo non è il Paese delle Meraviglie, ma se meriti e se hai voglia di fare sacrifici, ti ascoltano e non è raro riuscire nei propri intenti. Qualche problema all’inizio… la lingua: mi pareva che qui parlassero un inglese strano, non proprio britannico, l’accento è differente da quelle che ero abituata a sentire studiando la lingua in Italia, quindi il primo periodo è stato un po’ traumatico, ma con pazienza e un po’ di voglia di mettersi in gioco questo è un ostacolo che si può tranquillamente superare. Cosa ho trovato di differente in Australia in ambito lavorativo rispetto all’Italia? La prima differenza è che se in Italia mandavo il mio curriculum ad un’agenzia fotografica, probabilmente veniva cestinato, forse nemmeno letto, e comunque nessuno mi rispondeva. Qui invece ti rispondono anche se in quel momento non cercano personale: secondo me è questione di educazione, professionalità e rispetto delle persone, fattori che spesso mancano in Italia o, almeno, di sicuro mancavano alle persone a cui io mi sono rivolta. La professionalità di questo popolo si riscontra anche quando, nonostante non siano interessati a te, rispondono motivando il loro rifiuto e ti indirizzano dove potresti proporti magari con maggiore successo. Insomma ti fanno venire voglia di continuare a provarci. Quella voglia che il mio paese aveva letteralmente disintegrato. L’Australia è un paese che funziona, che ti permette di poter avere le tue soddisfazioni in ambito professionale, offrendoti la possibilità di una vita quotidiana dignitosa. Qui la cultura è molto differente rispetto alla nostra. Vige abbastanza la filosofia del take it easy, cosa che talvolta, a noi italiani, può sembrare che prendano la vita in modo un po’ troppo facile.Cosa mi manca di casa? Lo so, può sembrare scontato ma, oltre naturalmente alla mia famiglia, mi manca anche il cibo. Affettati, una bellapizza napoletana, un piatto di pasta con il pesto, insomma la cucina della mamma. Quella mi manca tantissimo. Sul mio futuro non faccio previsioni: ci sono tante altre parti del mondo che mi piacerebbe conoscere, vivendoci così come sto facendo in Australia. Credo proprio che il mio viaggio non si concluderà con questa sola esperienza. Chi volesse conoscermi ulteriormente, può visitare il mio sito: http://www.federicapanniello. com. Un saluto da Bowen, Federica [email protected]».