12, Luglio, 2025

Giorgio in Galles, ha trovato casa e amore

Ecco un imolian che abbiamo inseguito per un po’ di tempo, ma dobbiamo dargli atto che alla fine è stato molto collaborativo: pensate che si è ritagliato il tempo per scriverci pochi giorni prima del “grande passo”: infatti l’11 giugno scorso Giorgio ha sposato la sua Miranda. Ad entrambi vanno i nostri più vivi auguri di una lunga serena vita insieme!

«Eccomi: Giorgio Capecchi, nato a Imola nel ’72, ho frequentato le elementari alle Fontanelle, le medie al Sante Zennaro (allora succursale dell’Andrea Costa) e, nel 1991, ho conseguito il diploma al tecnico agrario Scarabelli, dopo di che ho lavorato per alcuni mesi per l’azienda vitivinicola Turicchia. E’ quindi arrivato il momento del servizio militare (scuola dell’Aereonautica militare di Viterbo prima e Raggruppamento Unità Difesa di Ladispoli poi). Terminato il mio impegno di leva ho trovato lavoro all’Easy Car a Imola come accettatore e vi sono rimasto sette anni. Dopo varie esperienze in altre aziende tra le quali Turbosport, Dirama e New Pak, abbiamo deciso di venire/ritornare in Galles.
Dico “abbiamo” poiché nell’ottobre del 2004 ho conosciuto Miranda, di origine gallese, che oggi è mia moglie: lavorava ad Imola per “InLingua” ed abbiamo vissuto insieme a Imola per tre anni prima di trasferirci nel Galles, dove risiediamo da oltre quattro. Inizialmente ci stabilimmo in un piccolo villaggio, New Radnor, sul confine tra il Galles e l’Inghilterra, poi abbiamo trovato entrambi lavoro in una fabbrica che produce schede per usi elettrotecnici, infine Miranda ha ricevuto un’offerta per un Master in Creative Writing all’Università di Aberystwyth (dove aveva conseguito nel 2004 la laurea in Drama) e cosi nel settembre del 2007 ci siamo trasferiti ad Aberystwyth. Sei mesi dopo io sono stato assunto dall’Università di Aberystwyth come assistente all’ospitalità nel reparto catering, ristorazione e conferenze, dove tuttora sono impiegato, mentre mia moglie insegna inglese agli studenti di lingua straniera nel dipartimento dell’Università.
Nel settembre del 2010 ho iniziato un part-time degree in Business e Management, corso che, in quanto facente parte dello staff dell’università, ho la possibilità di frequentare.
Debbo dire che tra lavoro, casa, due cani (che provengono da case di recupero), lo studio e la vita di famiglia di tempo libero ne rimane veramente poco, ma sono soddisfatto delle scelte fatte. La lingua non é stata un grosso problema in quanto ho iniziato a parlare in inglese con Miranda quando ci siamo conosciuti e da allora questa è stata la lingua che abbiamo sempre usato per comunicare tra noi, anche se lei parla fluentemente italiano. Certo, in Galles la lingua ufficiale é il gallese, ma l’inglese é comunemente parlato da tutti.
Ho trovato varie differenze tra l’Italia e il Regno Unito in ambito lavorativo: innanzitutto in Italia il fatto che tu non abbia qualifiche, ma piuttosto esperienza, ha una maggior influenza sulla carriera che puoi seguire, mentre qui le qualifiche e i certificati sono sicuramente più importanti dell’esperienza. In Galles il fatto di conoscere il gallese è molto importante se si vuole avere un posto manageriale, il che non è richiesto ovunque, ma è “caldamente consigliato”!
Quanto allo studio, il sistema è completamente diverso, le lauree sono modulari con lezioni e seminari che vengono svolti ad intervalli settimanali, le prime quindicinali, i secondi con un tutor personale che vigila sui tuoi progressi e le tue esigenze. I corsi sono per la maggior parte triennali con esami per singole materie ogni sei mesi se il corso della materia che stai seguendo è semestrale, oppure sono annuali. Normalmente si devono raggiungere un predeterminato numero di crediti per anno scolastico, di solito 120 divisi per materie (20 crediti ciascuna). Successivamente alla laurea “undergraduate” ci sono i Master e poi ancora il PhD o dottorato. Per tutti i vari gradini gli studenti debbono pagare una tassa che aumenta con l’aumentare del grado di istruzione che si vuole raggiungere. Inoltre qui esistono i famosi “campus” dove gli studenti vivono e studiano. Di positivo rispetto all’Italia, oltre alla multiculturalità, c’è l’informazione televisiva e scritta, sicuramente più variegata e ricca; l’intrattenimento televisivo è pure molto ricco e libero. La politica è vissuta come parte integrante della società e ci sono quindi molti più contatti tra il pubblico e le persone elette dal medesimo. Ci sono molti più servizi per la protezione del cittadino/consumatore anche se a volte il tutto è portato all’estremo.
I rapporti tra le persone sono molto cordiali ma meno passionali che in Italia, la differenza maggiore che si può notare è la varietà di culture che coesistono e si integrano nella società generale; l’eccentricità è un’altra cosa che in questo Paese è molto presente e molto importante (ed è uno dei motivi per cui tanti vengono a viverci da tutta Europa) e altrettanto importante è l’accettazione. Inoltre, il senso dell’umorismo e la satira sono un particolare che chi vive qui non può non riconoscere come un fatto peculiare della società.
Ciò che ci manca maggiormente dell’Italia sono certe varietà di cibo che purtroppo dove viviamo noi non è possibile reperire, e naturalmente i familiari e gli amici.
Al momento non pensiamo di rientrare, mi aspettano altri cinque anni di studi per raggiungere la mia laurea, ma dal momento che il mercato del lavoro non offre grandi possibilità a causa della recessione generale, sicuramente in un futuro non troppo lontano il rientro potrebbe essere un’alternativa da non scartare.
Giorgio».

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