Abbiamo tutti seguito la grave situazione causata del maltempo che ha colpito nell’ultimo periodo in particolare il Brasile e l’Australia.
Su questo tema abbiamo sentito la voce di Fabio Costa, imolian in Brasile, dove l’acqua è caduta incessantemente per giorni sui quartieri popolari arroccati sulle montagne di Rio de Janeiro, in mezzo alla foresta atlantica, sventrata da una tromba d’aria: il bilancio dei morti dovuti ad inondazioni e colate di fango è pesante in tutto il sud est del Paese. «Io sto bene anche se il paese sta vivendo il mese più piovoso da 44 anni a questa parte – racconta Fabio.- E quarant’anni fa non c’erano certo le misurazioni di cui disponiamo oggigiorno. Ogni anno in Brasile muoiono decine di persone a causa delle piogge estive, ma quest’anno è stato un vero e proprio bollettino di guerra…
La zona di São Paulo dove io vivo, in uno dei quartieri più “nobili” della città, dove ha una delle sue abitazioni pure Atina Onassis, è mancata la luce moltissime volte, ma questo ogni anno succede, tanto che abbiamo nello stabile in cui risiedo un generatore di corrente per le emergenze che mantiene i servizi necessari: ascensore, portineria e garage. Giorni fa mentre uscivo dall’ufficio, pur con una temperatura che nei giorni scorsi oscillava tra i 23 e i 35 gradi, e il giorno seguente dopo che ero stato a giocare a tennis, ci sono stati acquazzoni così forti che per tornare a casa ho dovuto seguire percorsi alternativi, ma il traffico era bloccato ovunque ed ho impiegato due ore in più del tempo normalmente necessario per percorrere quei tragitti. Il Brasile politicamente assurge ad un ruolo sempre più importante, ma permangono situazioni di disagio ambientale di questo tipo. Vi mando una mia foto recente, a sinistra c’è un amico di Bologna, Luca (fra emiliano-romagnoli ci si intende…)».
E in Australia? Dal maltempo australiano è senza volerlo scappato Franco Baldi, che in questo periodo si trova a Imola, dedito fra l’altro alla stesura di un libro la cui storia si sviluppa da queste parti. «Ho lasciato il caldo, gli incendi e le alluvioni estive dell’Australia – spiega Baldi – ma mi sembra quasi di essere un po’ masochista. Dalle mie parti (Sydney) nessuna alluvione e nessun incendio: ho sempre sostenuto che l’Australia senza la regione del New Sout Wells, cioè quella di Sydney, sarebbe una nazione del quarto mondo…».
E’ l’Australia orientale ad aver visto inondazioni apocalittiche nelle ultime settimane, tanto che la zona del Queensland è stata dichiarata “disastrata” per il 75%. Brisbane è stata inondata, Toowoomba sepolta da un massiccio tsunami, ci sono morti e dispersi; le inondazioni dello stato australiano di Victoria, nel sudest del Paese, hanno allagato sessantadue cittadine, molte delle quali rimaste isolate per giorni e giorni.
Costa racconta il disastro in Brasile
