Anche nel Principato di Monaco c’è un’imolian: Samanta Mainetti vi risiede da cinque anni ed occupa la carica di director-consulente key clients in un grande gruppo bancario, l’UBS.
m.ad.m.
«Sono Samanta Mainetti, ho 37 anni, sono nata a Imola nella vecchia maternità di via Amendola. La mia carriera scolastica si è svolta all’asilo di Santo Spirito, alle elementari Campanella, alle medie Innocenzo, all’Istituto tecnico commerciale Paolini (Ragioneria ad indirizzo programmatori). Poi mi sono iscritta all’università a Bologna – facoltà di Economia e commercio -. Prima di cominciare gli studi ho fatto un concorso alla Cassa di Risparmio in Bologna, all’inizio del 1990 sono stata assunta e, dopo aver dato otto esami preparati lavorando dalle 8 di mattina alle 6 di sera a Bologna alla sede centrale della Banca… ho lasciato l’università e mi sono dedicata esclusivamente al lavoro.
Ho cominciato come Sviluppatore, andando porta a porta a proporre i servizi della banca, poi sono diventata Addetto titoli e quindi Private banker (gestore di portafogli). Dopo qualche insoddisfazione ho deciso di passare al lavoro ’in proprio’ al San Paolo Invest banca (Gruppo San Paolo Imi) lavorando come promotore finanziario. Il lavoro andava molto bene, ma era durissimo e non apprezzavo troppo il metodo per cui, appena mi si è presentata una nuova occasione interessante, ho accettato l’offerta: mi si proponeva di diventare Private Banker alla filiale di Bologna 1 della Banca di Roma (gruppo Capitalia). In seguito sono stata un anno alla filiale di Bologna della Banca della Svizzera italiana, per approdare infine all’UBS a Montecarlo (http://www.ubs.com/monaco) dove occupo la posizione di Director, consulente key clients e mi trovo veramente benissimo.
Nei miei anni lavorativi ho incontrato tantissime persone che sono poi diventate cari amici, che ancora frequento quando mi è possibile. Ho imparato molto andando all’estero (Londra, New York, Svizzera…) per fare esperienze e corsi di finanza, spesata dalle varie banche. Ho conosciuto un numero incredibile di clienti che in gran parte mi hanno seguita in tutte le mie esperienze successive ed ho poi ricominciato a frequentare l’università, conseguendo la laurea breve in ‘Economia degli intermediari finanziari e delle istituzioni’, facilitata in questo dalla grande esperienza nel campo accumulata negli anni di lavoro.
Mi sono spostata spesso da Imola, ho trascorso periodi a Roma, Bologna, Milano, Londra e Modena, ma l’ho lasciata definitivamente solo nel 2005, quando mi sono trasferita a Montecarlo, dove vivo e lavoro e dove ho anche trovato l’amore della mia vita! Il posto è magnifico, adoro svegliarmi e vedere il mare, adoro la temperatura mite in estate e inverno, cosa che mi ha fatto guadagnare il soprannome di ‘donna del freddo’, perché per me le temperature invernali di qui sono niente confronto a certi inverni imolesi con la neve e la nebbia, per cui mi ostino a non portare cappotti né collant e mi faccio guardar storto dalle colleghe francesi, imbacuccate in improbabili pellicce e giacconi termici che realmente hanno poco a che vedere col clima di qui. Monaco è bella, calma, sicura, il luogo ideale per vivere e crescere figli. Vi si parlano correntemente italiano, francese e inglese e, normalmente, i bimbi che crescono qui sono trilingue prima dei 18 anni. La città è piccola, pulitissima, ordinata e piena di vita se si desidera viverla; in caso contrario, può essere anche molto tranquilla.
La cosa che maggiormente mi manca è la mia famiglia (che cerco di venire a trovare almeno una volta al mese) e gli amici veri, quelli che sono cresciuti con me e che non potranno mai essere sostituiti da quelli conosciuti successivamente. E poi… il ragù e le lasagne della nonna, le grigliate di carne davanti al camino col nonno e la famiglia, la mia cuginetta di ormai due anni che mi vede troppo poco e sì, anche la mia estetista, perché in questo settore… la situazione qui è un disastro.
Dal punto di vista lavorativo a Monaco tutto è molto internazionale, i livelli sono alti, ho a che fare con grandi clienti e aziende multinazionali che fanno operazioni complesse, non finisco mai di studiare e di imparare, adoro avere in continuazione cose nuove da fare e su cui impegnarmi. Decisamente, qui la routine non esiste. Ho a che fare con gente che viene da tutte le parti del mondo, non parlo quasi mai italiano per lavoro, ma inglese soprattutto o francese, lingua per me ostica che ho dovuto imparare, ma che tuttora parlo con un marcato accento romagnolo che fa ridere i colleghi. Spero di convincere i miei genitori a trasferirsi qui quando andranno in pensione, o almeno a passare qui gran parte del loro tempo, in mezzo a gente rilassata, senza code né traffico devastanti, a pochi minuti dalla Costa Azzurra e da stupendi paesini italiani, a un’ora di auto dalle montagne, a un quarto d’ora dall’aeroporto di Nizza. L’unica cosa negativa sono i collegamenti con Bologna, praticamente nulli o supercostosi se si parla di aerei, lunghissimi a livello di treno, lunghi con l’auto: muoversi per il solo fine settimana per venire a casa diventa difficile.
Samanta».