Il Vietnam. Anche qui c’è un imolese, che vi risiede da quattro anni. Prima ad Ho Chí Minh (già Saigon), la più grande città del Vietnam, sulla sponda occidentale del fiume Saigon. Ora a Vung Tàu, cittadina del sud dello stato, situata sulla punta di una piccola penisola, centro turistico e destinazione abituale per le vacanze dei vietnamiti, frequentata negli ultimi anni anche da turisti stranieri. Ecco la storia di Giovanni Ronchi.
«Mi chiamo Giovanni Ronchi, sono nato a Imola nel dicembre del 1966. La mia vita ha preso una svolta che mi ha portato lontano da Imola. Tutto è iniziato nel 2005 quando, dopo un lungo periodo di lavoro dipendente alla Sacmi Imola, non mi sentivo più a mio agio con prospettive di lavoro abbastanza piatte. L’anno precedente avevo interrotto la convivenza con la mia ragazza imolese poi, considerando la voglia di vivere esperienze nuove, anche se non mi sono mai sentito a disagio nella mia città, ho deciso di cambiare vita, ben conscio del fatto che potevo correre il rischio di fare una scelta sbagliata.
Tramite un amico che lavorava in Vietnam, nell’agosto del 2005 ho preso alcuni contatti per svolgere attività commerciale e di consulenza in quell’area. La decisione che mi avrebbe portato a lasciare Imola si è concretizzata a fine anno e poco dopo, nel gennaio del 2006, mi sono trasferito a Ho Chi Minh City, la città più evoluta (e più caotica) del Vietnam.
Le attività che avevo programmate inizialmente non hanno avuto esito positivo, nonostante diversi tentativi per avviare un business redditizio, in particolare nella vendita di macchine industriali per Sacmi o aziende partner. Più volte sembrava di essere sul punto di siglare contratti importanti… poi non ne derivava nulla.
In quasi tre anni sono riuscito a portare in porto un solo importante contratto di vendita di macchine industriali ed una collaborazione come consulente; per contro, ho avuto intanto modo di instaurare, grazie alla persona che conoscevo qui, un piccolo commercio di materie prime, che però non era di una portata sufficiente a consentirmi di vivere dignitosamente.
Nell’agosto del 2008 l’ICE (Istituto Commercio Estero) mi ha offerto di collaborare all’organizzazione di una missione imprenditoriale ad Ha Noi. Oltre all’interessante esperienza svolta all’interno dell’Ambasciata d’Italia, ho avuto modo di prendere vari contatti con aziende interessate ad investire in Vietnam ed ora lavoro per una di queste…
La mia attività consiste nella gestione di uno stabilimento produttivo che abbiamo aperto l’anno scorso e che stiamo ancora mettendo a punto: lo stabile che ospita lo stabilimento è stato affittato a Vung Tau City, a 120 chilometri Ho Chi Minh City, città non troppo trafficata, comunque ben servita per quanto riguarda ristoranti, hotel, caffè ecc… Si tratta infatti di una località marittima che ospita un po’ di turismo, ed è qui che abito attualmente.
Il progetto é risultato tutt’altro che facile, considerando che il prodotto (borse tecniche portautensili) era per me nuovo e non avevo mai seguito un progetto del genere. Sto cercando di lavorare con impegno per completare quella che posso con certezza considerare l’attività lavorativa più interessante della mia vita.
Non consiglierei a nessuno di fare un percorso come il mio (il rischio è alto, oggigiorno è molto difficile improvvisare un mestiere) ma lo rifarei senza dubbio».