13, Luglio, 2025

Nicola Utili Brunori da Imola al Perù

Abbiamo subissato di e-mail questo imolian per un paio di anni… Costanza premiata, nei giorni scorsi è arrivata la sua testimonianza: Nicola Utili Brunori si trova da otto lustri in Perù e non rientra a Imola da 21 anni. Lima è la capitale e la città più popolata del Perù, centro culturale, industriale, finanziario dell’intero stato sudamericano. Si trova in una valle scavata dal fiume Rímac in riva all’Oceano Pacifico sulla costa centrale dello stato.
Il caso vuole che la storia di Nicola esca a pochissimi giorni dal suo sessantunesimo compleanno, quindi ne approfittiamo per fargli gli auguri. Buon compleanno da Imola, Nicola!

«Il mio nome é Nicola Utili Brunori, sono nato a Imola il 13 gennaio del 1949, la mia mamma si chiamava Augusta Brunori Buscaroli e il babbo Poliuto Utili Liverani. Sono nipote del famoso liutaio di Castelbolognese di cui porto il nome, Nicola Utili. Ho vissuto a Imola esattamente vent’anni ed il 21 marzo del 1969 sono partito per il Sud America, raggiungendo Lima, in Perú, dove ho incominciato un’avventura di lavoro in un’officina meccanica per la costruzione di macchine utensili (presse eccentriche, trapani, cesoie, piegatrici e servizi di fabbricazione di pezzi per l’industria in generale).
Ho lavorato come dipendente per otto anni imparando a conoscere il lavoro e il mercato. Ho avuto la possibilità di confrontarmi e farmi apprezzare da molti clienti e proprio grazie a ciò ho avuto l’opportunità di mettermi in proprio lavorando direttamente per loro, arrivando ad intrattenere con loro ottimi rapporti di collaborazione.
Così ho cominciato a comperare macchine utensili come torni, fresatrici, pialle, trapani, rettificatrici ed altri strumenti necessari per impiantare un’officina meccanica completa, tanto da poter offrire un ottimo servizio ai clienti. Il mercato peruviano è molto variabile, fino ad oggi ho sempre portato avanti quest’attività, lavorando per quarant’anni nel campo della meccanica industriale e grazie a Dio tutto è andato bene. Certo qualche anno fa le cose andavano ancor meglio, ora con la globalizzazione le situazioni sono abbastanza cambiate, dobbiamo competere con i paesi asiatici che riescono a produrre a prezzi inferiori dei nostri costi a causa dei nostri interessi bancari ancora alti e della mancanza di aiuto da parte del Governo peruviano nei confronti degli imprenditori locali. La situazione attuale (mi riferisco alla recessione mondiale) ha ridotto la quantità di lavoro ed il fatturato annuale, di conseguenza anch’io ho dovuto ridurre il personale, sia amministrativo che operativo. Per mia fortuna gli spazi in cui lavoro sono di mia proprietà, quasi mille metri quadrati che ospitano l’officina meccanica e gli uffici amministrativi, in un edificio di tre piani dove gestisco anche un ristorante al primo piano con piatti della cucina creola (cebiche, carapulcra, parihuela, papa rellena ed altri). Nello stesso edificio c’è anche il mio appartamento, ed è comodo vivere vicino al lavoro, lo posso controllare meglio. Come dicono qui, ‘los ojos del dueño engordan el caballo’, ossia ‘gli occhi del padrone ingrassano il cavallo’. La mia ditta si chiama Fhapimsa Sac’. Insomma la mia vita qui non è andata male, e guardo sempre con ottimismo al futuro.
Nel 1977 mi sono sposato con una bella e buona ragazza peruviana, abbiamo sei figli, cinque già impegnati nel lavoro e l’ultimo ancora studente: Valery vive in Belgio, ha 38 anni ed è cuoco; Donna e Sandra hanno 31 anni, sono due belle gemelle, Donna è insegnante negli Stati Uniti e Sandra architetto di interni a Lima; Luigi, 30 anni, lavora negli Stati Uniti come ingegnere meccanico; Silvana, 29 anni, ha due lauree e lavora in un’importante azienda di Lima. Quasi tutti parlano abbastanza bene l’italiano. Il piccolo, Gabriele, otto anni, è ovviamente ancora uno scolaro.
Mi chiedete dei ricordi che ho di Imola. Ricordo la mia città come un piccolo centro, al quale resto legato da molto affetto e spesso ripenso ai vent’anni che vi ho trascorso fra studi, amicizie, avventure di ragazzo. Si andava in bicicletta al parco delle Acque minerali per pattinare con gli amici e con la ragazza del momento; ricordo la bella scuola che mi ha visto bambino, dove ho trascorso bellissimi momenti che non dimenticherò mai. Avevo tanti amici e con alcuni sono tuttora in contatto via e-mail. Con loro si andava in motocicletta, si facevano gite sulla Montanara, a Rimini, Cervia, in tutta la nostra bella Emilia Romagna. Ci si ritrovava spesso in via Zampieri Vespignani a quello che chiamavamo ‘Il bar del Poliziotto’.
Non sono più tornato a Imola dalla morte della mia mamma, nel luglio del 1989. La famiglia numerosa, il mio lavoro che richiede il costante controllo dell’officina e il contatto costante con i clienti, non mi rendono facile allontanarmi per il tempo che un viaggio in Italia richiederebbe. Prima del 1989 sono venuto a Imola tre volte con la mia famiglia, alloggiando nella casa di mamma e di mio fratello. Mia moglie è stata felicissima di girare per i negozi e comperare le bellissime cose che si trovano in Italia. Io ne approfittavo per vivere bei momenti con i miei parenti, andare al Piratello a visitare i miei morti, incontrare gli amici di un tempo, recarmi a Castelbolognese, il paese di mio padre, posti tutti dove ho lasciato il mio cuore.
Di certo non mi dimentico, non posso dimenticare la mia terra. Saluti a Imola e agli imolesi da Nicola Utili Brunori».

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