13, Luglio, 2025

Diego Quatraro è al Cern

Non sono molti gli imolesi scovati in Svizzera: uno di loro è Diego Quatraro, di recente protagonista  di un incontro sugli ’acceleratori di particelle’ organizzato in Bim dall’associazione ’Scienzae’. Diego da un paio d’anni si trova a Ginevra, capitale dell’omonimo cantone e seconda città più popolata della Svizzera dopo Zurigo. Situata sul lago Lemano, è la città che offre la più alta qualità di vita in Europa assieme a Zurigo e davanti a Vienna. Centro commerciale, bancario, industriale, intellettuale e universitario, ospita anche il Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, dove gli studiosi esplorano i segreti della materia e le forze che regolano l’universo e dove i ricercatori trovano gli strumenti necessari per la ricerca in fisica delle alte energie attraverso complessi esperimenti.

«Sono Diego Quatraro, ho 27 anni ed ho frequentato a Imola il liceo scientifico Rambaldi Valeriani, diplomandomi nel 2001. Poi l’università a Bologna, alla quale sono tuttora iscritto come dottorando, dopo essermi laureato in Fisica nel giugno del 2007. La mia prima esperienza all’estero risale all’estate del 2006, quando ho lavorato per tre mesi in un  laboratorio in Germania, per la precisione a Darmstadt, vicino a Francoforte. In quell’occasione si trattava di uno stage (Summer Student) che permetteva a studenti da tutto il mondo di recarvisi per un periodo di internship. Attualmente mi trovo a Ginevra, in Svizzera: vivo e lavoro qui da circa tre anni e mi occupo di ricerca nel campo della fisica matematica applicata allo studio delle particelle nelle macchine acceleratrici. Lavoro al Cern (European Organization for Nuclear Research) e svolgo qui il mio dottorato di ricerca. In Svizzera ed in particolare qui a Ginevra si vive bene ed io mi trovo molto bene: Devo dire di essere stato molto fortunato per quel che riguarda le amicizie: la città è molto internazionale e la gente che puoi incontrare per strada oppure in ambito lavorativo viene da ogni angolo del mondo e tutti sono generalmente nella stessa situazione: arrivano senza conoscere nessuno in questa città e di conseguenza sono molto propensi a stringere legami e amicizie. Non ho avuto nessun problema per la lingua: quasi tutti parlano correttamente l’inglese e anche il francese – lingua ufficiale della zona –  non è difficile da imparare. Anche nelle faccende quotidiane non ho mai dovuto quindi risolvere insormontabili problemi di comunicazione. Immagino cosa sarebbe stato andare ad esempio in Giappone e dover parlare con l’impiegato di qualche ufficio o avere la necessità di contattare un idraulico e dovergli spiegare che in casa non arriva l’acqua calda!
Rispetto all’Italia debbo dire che in ambito internazionale c’è più  meritocrazia. Il livello medio dello studente italiano (parlo del mio ambito e di altri, di cui non ho conoscenza) è abbastanza alto. Il rovescio della medaglia secondo me è rappresentato a livello organizzativo e di gestione delle risorse economiche e umane. Dal punto di vista umano non ho trovato nessuna differenza: le persone gentili e che ti rispettano le puoi trovare in ogni angolo del mondo. Attualmente, le condizioni politiche e sociali in Italia non invogliano molto a tornare. Il mio problema è quello di non sentirmi assolutamente rappresentato dal mio paese. Ma non nascondo che per quel che mi riguarda sarei davvero felice di poter tornare a vivere in Italia, più che altro perché sento come un peso enorme quello di non poter lavorare per il mio paese e poter contribuire alla sua crescita. Purtroppo adesso non ci sono le condizioni.
Anche se Ginevra è considerata una delle città al mondo con la qualità di vita più alta, credo che in Italia la qualità di vita per molti aspetti (gente cordiale, clima, patrimonio artistico e, perché no?, il cibo) non abbia nulla da invidiare alla Svizzera. Per questo l’idea di tornare è certamente attraente. Cosa mi manca qui? Ovviamente gli affetti, e quanto ho elencato sopra. La situazione italiana, dicevo, non è brillante e sicuramente molte persone espatriano per motivi di lavoro, alla ricerca di paesi che offrano maggiori opportunità. Grazie al nostro clima, alle bellezze paesaggistiche e artistiche del nostro paese e, ripeto, alla nostra cucina, solo un pazzo potrebbe pensare di andare altrove, se avesse in Italia anche un buon lavoro!
Saluti, Diego.
[email protected]».

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