Un’imolian originaria di Sassoleone, che ha seguito il suo percorso di studi a Imola e Bologna Marilena Monti ha lavorato un anno in Inghilterra e da dodici vive a Strasburgo. E’ la centoventottesima persona di Imola o Circondario residente all’estero di cui riportiamo la storia e la prima a scriverci da questa città che, come lei stessa racconta «si trova in Francia, in Alsazia, al confine con la Germania ed è la sede del Consiglio d’Europa, del Parlamento Europeo e della Corte dei Diritti dell’Uomo».
«Sono Marilena Monti; dire che sono una Imolian a tutti gli effetti è un po’ un abuso nel senso che, in realtà, sono stata davvero imolese solo ai tempi della scuola. Anche se non posso arrogarmi alcun diritto di nascita o di residenza, colgo con piacere l’invito a unirmi a questa bella comunità.
La mia famiglia vive da generazioni a Sassoleone. A 11 anni io ho lasciato il paesello natio e sono “scesa a valle”, in collegio a Santa Teresa del Bambin Gesù in via Emilia. All’epoca (avrò 49 anni in settembre, sicché lascio a voi fare i calcoli!) era relativamente normale mettere i ragazzini in collegio. A Imola ho frequentato le medie Orsini e il Liceo scientifico Valeriani; una volta diplomata ho frequentato a Bologna la ’Scuola superiore per interpreti e traduttori’. Il mio sogno professionale all’epoca era poter tradurre libri per bambini o trattati di arte e archeologia. La realtà, come spesso accade, è stata ed è decisamente diversa! Dopo varie traduzioni di cataloghi che trattavano di scaffalature, viti, bulloni e affini, ho pensato di cercare un lavoro qualunque nell’industria, puntando a poter sfruttare un minimo le lingue che avevo studiato.
Da 22 anni lavoro per una multinazionale chimica americana: ho iniziato ad Ozzano, mi hanno poi trasferita in Inghilterra a King’s Lynn, nel Norfolk, per un annetto, poi sono rientrata in Italia. Dodici anni fa mi hanno proposto un assignement in Francia per sei mesi. Piuttosto lunghi quei ’sei mesi’, visto che sono ancora qui!
Negli anni ho svolto diversi lavori, tutti nell’ambito della Supply Chain (import/export, customer service, production planning…). Da qualche anno mi occupo di acquisti. Ho comprato materie prime varie, solventi, inerti e coformulanti.
Oggi compero servizi di conto terzi, cioè capacità produttiva per ’far fare’ per conto nostro a società terze prodotti che non vogliamo o che non sappiamo fare in house. Mi occupo del mercato Europeo e del Middle East/Africa. E’ un mestiere interessante che, soprattutto, mi permette di essere in contatto con una moltitudine di paesi, culture, lingue, modi di fare e di pensare.
Vivo a Strasburgo e sono considerata una ’curiosità’, nel senso che sono uno dei rarissimi stranieri che non lavora per le Istituzioni Europee e non ha incarichi diplomatici. In questa città si vive piuttosto bene: è piccola (più o meno come Bologna), a dimensione umana, molto bella dal punto di vista architettonico. E’ ricca, romantica, piena di turisti (nel bene e nel male!), davvero un gioiellino. Grazie alle istituzioni europee è estremamente cosmopolita e la comunità internazionale è piuttosto nutrita. Qui è frequente avere come compagni di palestra giudici, consoli, alti funzionari e simili. Credo di poter dire che, in generale, questi personaggi un po’ ’esotici’ si mescolano loro malgrado piuttosto bene alla ’gente comune’.
Dunque lavoro, vado in palestra (tenersi in forma, con il passare degli anni, è una mission quasi impossibile!) e viaggio. Adoro viaggiare! Ho visitato diversi paesi in Europa, diversi stati negli Usa, Messico, Costa Rica, Turchia, Egitto, Marocco, Tunisia, Sud Africa, Thailandia… Da sempre mi sento attratta dal vicino e medio Oriente e recentemente ho deciso di darmi i mezzi per conoscere un po’ meglio questa parte del mondo. Ho da poco iniziato un corso d’arabo: sembra che io sia abbastanza dotata, ma è una mega sfida! Onestamente, credo che sarei disposta a mollare il mio mondo per lanciarmi in un’attività professionale laggiù (in particolare in Libano e/o in Giordania). Anzi, approfitto di questa occasione per lanciare un appello: se qualcuno ha un’idea o un progetto per quella parte del mondo, parliamone!
Vengo in Italia abbastanza regolarmente, a Natale, Ferragosto e quando l’occasione si presenta. La mia famiglia e i miei amici più cari sono in Italia, quindi rientro sempre con grande piacere. Se faccio astrazione degli affetti, dell’Italia mi mancano soprattutto … i tortelli e le polpette della mia mamma! Ho l’impressione che la dolcezza, la facilità e la spensieratezza di vivere che un tempo caratterizzavano l’Italia – pur con tutti i problemi strutturali che c’erano – siano definitivamente sparite. L’Italia mi sembra sempre più sporca e sempre più stanca, un po’ come una vecchia signora che si sia lasciata andare. La Francia ha tanti problemi e non è che tutto sia sempre eccellente, ma mi sembra che ci sia un po’ più di dinamismo. Forse perché la popolazione è più giovane? Non so. E’ vero che i francesi si lamentano in continuazione e non sono mai contenti, ma mi sembra che nonostante la morosità ambiente continuino a lottare con un po’ più di vigore degli Italiani. Forse perché è il paese dei diritti dell’uomo? Di nuovo non so.
Pensando al mio futuro, ho voglia di cambiare paese, di vedere altre cose, vivere nuovi challenges. Non mi vedo tornare in Italia, almeno non in un futuro prossimo, ma… chissà … il mio motto da sempre è ’never say never’. Mia dire mai.
Marilena,
[email protected]»