12, Luglio, 2025

Daniele Zanoni nel paradiso di Sharm el Sheik

Quarant’anni di vita raccontati via Skype: è stato il modo più semplice per raccogliere la testimonianza di Daniele Zanoni, ma condensare in mezza pagina un’ora di conversazione e le varie esperienze di questo imolese, all’estero da ormai dieci anni, è stato davvero problematico: dalla Norvegia all’Egitto, un imolian a tutto tondo.

Imolese doc, classe ’70, Daniele Zanoni se lo può ricordare “bambino” anche chi frequentava il fornitissimo negozio di salumeria e gastronomia dei suoi genitori, in via Emilia, in pieno centro. Diplomato perito tecnico elettronico all’Alberghetti, ha frequentato per tre anni la facoltà di ingegneria elettronica a Bologna, ha lavorato come programmatore in alcune aziende tra cui la Prototipo spa di Imola, poi…
«Nel ’98 andai in vacanza in Norvegia – racconta Daniele – entrai in contatto con un’azienda che organizzava safari di avvistamento balene e l’anno dopo tornai là a lavorare come guida turistica per cinque mesi. Nel 2000, affascinato dall’argomento, decisi di tornarci per studiare biologia marina. Ci sono ben quattro facoltà specializzate nella sola Tromsø, l’università fondata nel 1972 che conta circa 6500 iscritti (8% stranieri) dei quali 700 studiano Scienze del Mare. Mi occorse un anno di studio intenso della lingua norvegese per poter accedere ai corsi, lavorando in estate nel centro addestramento balene e continuando a fare la guida turistica. Conoscevo bene l’inglese, imparavo il norvegese, lavoravo anche nella copisteria dell’università e nel 2004, impegnandomi molto nello studio, mi sono laureato con una tesi in norvegese sulla distribuzione del capodoglio, il più grande degli odontoceti. L’università in Norvegia è molto seria: gratuita per tutti, offre a chi abbia voglia di studiare la possibilità di intraprendere la carriera universitaria. Ho sempre cercato di trovare il tempo per coltivare il mio hobby, le immersioni: ne ho fatte circa 300 nelle acque della Norvegia, osservando gli animali di fondo, i merluzzi e i relitti aeronautici sommersi risalenti alla seconda guerra mondiale».
Daniele è attirato però anche dagli ambienti tropicali e comincia a spedire curricula nelle varie zone del Mar Rosso. Ed ecco che dal mare artico si sposta nel più ’colorato’ mare dell’Egitto, ricco di coralli e dall’ecosistema completamente diverso: a febbraio del 2005 entra a far parte del centro subacqueo di Emperor Divers a Sharm El Sheik, dove si occupa della rete di computers dell’azienda, entra nel team formato da 20 istruttori, tiene corsi subacquei, insegna a chi vuol diventare istruttore e fa da guida a chi voglia esplorare le meraviglie sottomarine. Si confronta con un pubblico fatto di inglesi,  italiani, spagnoli e norvegesi, grazie anche alla conoscenza che ha delle varie lingue. Inizia a studiare anche l’arabo: «Ho sviluppato al  momento un vocabolario che mi consente di comunicare con gli equipaggi delle barche, ma continuo a studiare per imparare a leggere e scrivere questa lingua».
Nel frattempo scrive articoli di biologia marina per alcune riviste, cura la sua passione per le fotografie terrestri e subacquee. La sua lunga giornata inizia al mattino presto e si snoda tra  immersioni e insegnamento in piscina o in spiaggia, per sei giorni alla settimana.
«In questo paese si vive bene, gli egiziani sono disponibili, non mi manca il vitto italiano perché sin da bambino ho imparato dalla mia mamma a cucinare i nostri piatti, tanto che faccio anche la sfoglia e la piadina. In Egitto si lavora molto, con stipendi più bassi dei nostri, ma il mio lavoro è variato ed il clima è adatto per quello che faccio».
Nel tempo libero? «Leggo molto, quasi sempre in inglese, mi tengo informato sulla biologia e la fotografia, ascolto musica, cucino. Organizzo talvolta cene per gli amici e i miei inviti sono sempre ben accetti: non utilizzo mai cibi precotti o cose pronte e ciò che preparo viene molto apprezzato!».
Nostalgia di casa? «Qui mi manca un po’ la nostra cultura, intesa come cinema e teatro. Torno in Italia un paio di volta all’anno, sono legato alla mia terra anche se in tanti anni di assenza mi sono un po’ estraniato. Venite voi a trovarmi qui! Daniele».

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