12, Luglio, 2025

Alexandros, dall’Italia al Canada

Nato in Canada, padre greco e mamma di origine abruzzese ma imolese d’adozione (una nonna era invece di Bagnara), Alexandros Chatgilialoglu si trova in Canada, a Toronto, come  ricercatore all’Hospital for Sick Children, un famoso ospedale pediatrico fondato nel 1875 e conosciuto anche come “SickKids”, affiliato all’università di Toronto. Qui il nostro imolian concluderà a fine anno il suo dottorato.

«Sono Alexandros Chatgilialoglu, ho 26 anni, sono nato nel 1981 in Canada, ad Ottawa, dove mio padre ha lavorato tre anni come ricercatore associato. Pochi mesi dopo la mia nascita ero però già a Imola, dove ho seguito il mio percorso di studi fino al diploma al liceo scientifico Rambaldi Valeriani, corso B. Mi sono poi laureato all’Università di Bologna in Biotecnologie con indirizzo farmaceutico e nel 2006 ho iniziato il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Patologia sperimentale di Bologna. I casi della vita… da gennaio di quest’anno mi trovo nel Paese in cui sono nato, il Canada. Sono a Toronto per l’ultimo anno del dottorato. Resterò qui sino alla fine di novembre. Lavoro all’”Hhospital for sick children”, nella sezione di Cell Biology. Il mio “supervisor” è il professor Sergio Grinstein, esperto mondiale di fagocitosi. Mi occupo in modo particolare di due progetti: uno riguarda la tubercolosi e i meccanismi di evasione del batterio dal fagosoma del macrofago, l’altro è relativo alla messa a punto di un metodo per la quantificazione nello spazio e nel tempo dei radicali dell’ossigeno prodotti dalla Nadph ossidasi all’interno del fagosoma. Arrivato in Canada non ho avuto problemi particolari per la lingua, anche se… quando i canadesi scherzano fra loro è difficile capirli! Mi trovo molto bene, la città è la più multiculturale al mondo, con tante cose da imparare, da fare, da mangiare, da vivere… Le persone sono molto aperte e simpatiche, soprattutto quando si trovano davanti a una pinta di birra! Certo, d’inverno fa veramente freddo, ma basta farsi piacere il pattinaggio sul ghiaccio e tutto è risolto….Riscontro a Toronto molte differenze rispetto all’Italia, derivanti da tutto il sistema e anche dalla coscienza comune delle persone. Ovviamente, qui ci sono molti più fondi stanziati dal governo e molti altri derivanti da donazioni (è uno dei principali introiti degli enti di ricerca… in Italia nessuno fa donazioni perché si è convinti che in una qualche parte del circuito qualcuno se li fregherà!).
Ho incontrato persone molto preparate, ci sono seminari e incontri tutti i giorni, grande collaborazione fra i vari gruppi. Non si lavora più che in Italia (anche se molti vengono a lavorare pure il sabato e la domenica), ma il tempo di lavoro rende molto di più grazie alla preparazione, agli strumenti e a tutto il sistema che facilita le cose. Le segretarie sono efficientissime e gentilissime, non esiste confronto con le nostre. Con le persone del laboratorio mi trovo benissimo, sono gentili, sempre pronti ad aiutarmi e anche molto simpatiche. Parlando con altri italiani che ho incontrato a Toronto mi sono reso conto di essere stato molto fortunato: alcuni di loro si sono ritrovati in posti di studio o lavoro “umanamente” molto più complicati del mio. Nel mio laboratorio non ci sono ad esempio cinesi (chi ne ha accanto mi dice che generalmente sono un po’ scontrosi, molto ambiziosi e spesso con poca voglia di parlare). Io lavoro con canadesi ed europei. Cosa farò  nel mio futuro? Resterò in Italia o mi sposterò? Tornerò qui? La decisione è difficile, sicuramente per lavoro mi sposterei volentieri, proprio per i motivi elencati sopra, ma in una scelta di questo tipo pesano e incidono molto anche altri aspetti e altre motivazioni e non solo l’ambito lavorativo. Nostalgia? Sì, mi mancano la mia ragazza, gli amici e il caldo… in compenso qui non ci sono zanzare, se non ad agosto!!! Mi resta una domanda a cui rispondere: perché tante persone lasciano la nostra città e l’Italia in generale per trasferirsi all’estero? Credo che una risposta possa essere questa: almeno nel campo scientifico all’estero si trova più facilmente lavoro, si lavora meglio, con maggior qualità e tutto è più semplice, senza contare che il livello della ricerca è davvero molto elevato. Se qualcuno volesse saperne di più di questi luoghi e della mia esperienza, vi segnalo il mio sito internet/blog dove ci sono tante foto e un poco di commenti: www.chatatravelling.spaces.live.com
Arrivederci a fine anno! Alexandros –  [email protected]».

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