Una venticinquenne che non si è fatta mancare una bella fetta di mondo: Giulia Benghi, scuole al San Giovanni Bosco, poi liceo classico al Rambaldi Valeriani, al terzo anno di liceo chiede ai suoi genitori un regalo: poter studiare un anno in America.
Parte così tramite un’organizzazione di scambi interculturali e frequenta il quarto anno di scuola superiore nel South Dakota, a Midland, dove sono state effettuate gran parte delle riprese del film “Balla coi lupi”. Ma la storia delle trasferte all’estero di Giulia non finisce qui.
«Ho frequentato un anno di liceo, nell’anno scolastico 2000/2001, a Midland. Un periodo intenso, molto studio ma anche molto sport, come è d’uso nelle scuole americane. L’organizzazione di cui mi ero avvalsa, una Fondazione per gli scambi internazionali, EF, ha un sistema di coordinatori che aiutano gli studenti a rapportarsi con le famiglie ospitanti. Sono “cresciuta” nel corso di quell’anno, mi sono trovata a rapportarmi con le differenze culturali, sono stata appoggiata dal movimento locale di Comunione e Liberazione, ho riflettuto sul mio essere cristiana cattolica. Ho stretto una bella amicizia con Heidi, una ragazza protestante, abbiamo scoperto di avere in comune molte aspettative e desideri e … un’unica preghiera, il Padre Nostro. Al rientro a Imola ho dovuto di nuovo studiare per il reinserimento nel nostro liceo. Mi sono diplomata ed ho deciso di iscrivermi all’Università Cattolica a Milano. L’anno negli Usa mi è rimasto nel cuore, e nel 2004 con mio padre sono tornata là in vacanza: New York, di nuovo Midland, Yellowstone… Ho imparato a tirare di pistola e di fucile, ho apprezzato i cieli e gli spazi infiniti, la semplicità della vita dei farmers e dei rangers una vita semplice che segue i ritmi del clima e del tempo».
A Milano Giulia si è iscritta a Lettere moderne ad indirizzo artistico e ha scelto la specializzazione in filologia. Dopo la laurea triennale (con lode), nell’autunno del 2006 ha avuto dall’Università la proposta di tornare negli Usa, questa volta al dipartimento di italiano del Mount Holyoke College nel Massachusset, vicino a Boston, come assistente di italiano. Lì ha lavorato, studiato e al contempo cercato il materiale per la tesi di laurea quinquennale, che discuterà a Milano nei prossimi mesi. La tesi consiste in una poderosa ricerca sulla critica dantesca statunitense: «Dante è sempre stato la mia passione… ma lavorare in dipartimento, preparare le lezioni, seguire al contempo cinque corsi per ottenere i crediti necessari per ottenere il Certificato a fine anno non è stato facile. Ho avuto una grande soddisfazione, ho vinto il premio Shakespeare del dipartimento di inglese. Sono rimasta al Mount Holyoke College dall’agosto del 2007 alla fine di maggio scorso, salvo un rientro a Natale per sostenere alcun esami ai primi di gennaio a Milano. Nel corso dell’estate ho lavorato a Imola e a Milano alla mia tesi, sono stata anche a Roma per l’ordinazione di un sacerdote e di un diacono della Fraternità San Carlo Borromeo conosciuti a Boston: è una comunità alla quale mi sono appoggiata nei momenti “difficili” della mia permanenza negli Usa. I rapporti in America sono abbastanza superficiali, nella comunità ho trovato persone con cui condividere interessi, è stato importante per non rischiare di trovarmi in uno stato di immensa solitudine. Sono molto interessata al tipo di studi e al modo di lavorare negli Usa, ma è una la lotta quotidiana che mi porta a “venir fuori” per quella che sono, ad affermare i valori in cui credo e se non avessi il supporto della comunità forse non ce la farei. Il 4 settembre ripartirò per il Massachusset per un dottorato di ricerca. Rientrerò tra qualche mese a Milano per discutere la tesi».
