12, Luglio, 2025

Elisabetta, un amore per Berlino

Questa è la sesta testimonianza che riceviamo da imolesi in Germania: Massimo Darchini a Norimberga, Silvia Maggiore ad Augsburg, Amedea Pelliconi a Colonia, Stefano Masi a Dusseldorf, Sabrina Leonardi a Bonn ed ora ecco Elisabetta Gaddoni, trasferitasi a Berlino quasi vent’anni fa, ha una bimba di due anni e lavora come giornalista in una radio pubblica.

«Eccomi qua, sono Elisabetta Gaddoni, 43 anni, imolese a Berlino. Intanto mi stupisce positivamente che ci siano tanti Imolians in giro per il mondo. In quasi vent’anni di Germania ho incontrato italiani di ogni provenienza ma quasi nessun romagnolo, arrivando così a pensare che i nostri compaesani non fossero in grado di sopravvivere all’estero senza i cappelletti della mamma. Tant’è vero che gli unici due romagnoli che ho conosciuto qui a Berlino sono cuochi, quindi autosufficienti da questo punto di vista!
Evidentemente i tempi sono cambiati: programmi tipo “Erasmus” hanno reso più praticabile l’ipotesi di un periodo di studi all’estero e, essendo organizzati dall’università, l’hanno resa anche più accetta da parte delle famiglie. Ai “miei tempi”- parlo degli anni 1985-1990, quando ho studiato Lingue e letterature straniere moderne all’università di Bologna – andare all’estero per un periodo più lungo di una vacanza era ancora un’esperienza abbastanza insolita.
Mi sono trasferita a Berlino nel 1989, dopo averci passato lunghi periodi durante gli anni universitari. Berlino è stata per me la prima occasione di “emancipazione”: qui ho imparato a vivere da sola, a guadagnarmi da vivere, a gestire il mio tempo tra studi, lavoro e amicizie. Berlino ai tempi del “muro” era una città in cui si poteva vivere con poco. Bastavano pochi giorni per trovare ciò che da noi era praticamente impossibile: una camera da studente a un prezzo accessibile o un lavoro per mantenersi durante gli studi (ad esempio, insegnare l’italiano). A parte questo, mentre di Imola e Bologna mi sembrava ormai di conoscere ogni angolo, Berlino, di cui mi ero appassionata guardando i film del Nuovo Cinema Tedesco (che proiettava il Modernissimo alle 3 di pomeriggio!) mi si presentava come un El Dorado di nuove esperienze. Anche se un po’ anomala, quasi “zona franca” circondata dal muro, Berlino era comunque una metropoli, piena di gente di tutti i tipi e con in testa le idee più strane! Mentre in Italia gli anni ’80 trascorrevano politicamente congelati nell’immobilismo del pentapartito, Berlino era un laboratorio di esperienze “alternative”. Si sperimentavano nuove forme di vita e lavoro in progetti autogestiti, si occupavano palazzi e quartieri storici per salvarli dalle ruspe della speculazione edilizia, si parlava di ecologia. Poi, con la caduta del muro, molte di queste cose non hanno retto all’impatto con la nuova realtà. Però, se ancora oggi Berlino rimane una delle città più vivibili d’Europa, credo che ciò sia anche un lascito di quegli anni.
Berlino è, come tutte le città del nord, vivace d’estate e un po’ deprimente d’inverno. Col clima cambia anche il carattere degli abitanti, probabilmente i più meteoropatici e assetati di sole del pianeta: disponibili e comunicativi col caldo, schivi e irritabili col freddo. A parte questo, a Berlino di tedeschi “tipici” (perfezionisti, superpuntuali, un po’ saccenti e privi di umore, secondo lo stereotipo) se ne incontrano ben pochi: le vicissitudini della storia e la mescolanza di gente di tutte le provenienze ne hanno fatto una specie di capitale del relativismo!
Penso che Berlino sia stata generosa con me, da tutti i punti di vista, e spero che lo sia altrettanto in futuro.  Qui ho incontrato molte persone per me importanti (tra queste il mio compagno) e qui è nata due anni fa mia figlia Valentina. Dal punto di vista professionale Berlino mi ha sempre offerto opportunità interessanti senza bisogno di raccomandazioni personali o politiche (cosa abbastanza impensabile in Italia). Ho lavorato in un teatro e in un’agenzia di concerti e da nove anni lavoro come giornalista per una radio pubblica dedicata all’informazione multiculturale, occupandomi in particolare di musica e gastronomia.
Dell’Italia mi mancano alcuni aspetti della vita quotidiana: le chiacchiere della gente nei negozi e nei treni, il profumo dei forni di notte, il caffè e i bar in generale. Mi piace sempre tornarci per visitare parenti e amici e “riscoprire” Imola, che dal punto di vista turistico è bellissima, ma al momento attuale non riuscirei neppure ad immaginarmi di poterci vivere. Mi rattrista dirlo, ma credo che l’Italia non stia attraversando uno dei momenti migliori. Paura e insicurezza rendono molta gente miope, intollerante e incapace di guardare oltre i propri interessi particolari e di credere e investire nel futuro. Non è un caso che a governare il paese siano proprio i politici che questi difetti li esprimono all’ennesima potenza. Certo è che le notizie che arrivano dall’Italia negli ultimi tempi offuscano sempre di più la simpatia di fondo di cui gode il nostro paese in Germania (nonostante i Mondiali di calcio del 2006!) . Davanti all’incredulità di molti colleghi che mi chiedono che cosa stia succedendo agli italiani, mi riesce sempre più difficile trovare spiegazioni adeguate. Mi ritrovo, pateticamente, a sperare che magari anche questa legislatura non duri 5 anni… anche se il problema in realtà non è cambiare il governo, ma cambiare la mentalità.  Finché la gente non si aspetta dalla politica nient’altro che sconti di tasse e condoni edilizi, non cambierà nulla, indipendentemente dal colore di chi governa.
Cari saluti,
Elisabetta»

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleSviluppo Siti Web e loghi

Ti potrebbe interessare

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleRealizzazione siti internet
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img

LASCIA UN COMMENTO

Leggi la prima pagina

IMOLA

LUGO