Un’altra giovanissima reduce da un’esperienza all’estero, che l’ha lasciata così soddisfatta da spingerla a ripartire presto, anche se solo per pochi giorni, per ritrovare la famiglia che in Austria l’ha ospitata per tre mesi. Margherita Avoni, diciassettenne imolese studente al liceo linguistico a Faenza, ha trascorso tre mesi a Gmunden, una cittadina dell’Alta Austria famosa per le sue ceramiche con la quale Faenza presto si gemellerà (cerimonia ufficiale per la firma del patto il 27 aprile a Gmunden, mentre l’analoga firma a Faenza è prevista per fine ottobre).
«Ho diciassette anni, sono imolese, frequento la quarta classe al liceo linguistico europeo Santa Umiltà di Faenza. Quando la mia insegnante di tedesco, Carla Liverani, ci ha illustrato la possibilità di frequentare per un trimestre, grazie al progetto Comenius, il Bundesgymnasium di Gmunden non me lo sono fatta ripetere due volte. Ho partecipato agli incontri organizzati da Intercultura, un’organizzazione che promuove scambi ed esperienze interculturali, inviando ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero e accogliendo nel nostro paese altrettanti giovani di ogni nazione. Ho partecipato alle selezioni e il 31 agosto scorso sono partita, per rientrare a Imola a fine novembre. Ero ospite di una famiglia con cui ho avuto un ottimo rapporto: hanno due figlie, Cathtrin che ha la mia età e Anna di sette anni. Cathrin, la mia Hostschwester, la mia “sorella” ospitante è diventata davvero quasi una sorella per me. Mi sono trovata benissimo con loro. Anche a scuola ero completamente a mio agio: il liceo di Gmunden è molto bello, ho trovato buffe all’inizio certe abitudini, come il fatto che in classe si stia in pantofole e che nell’atrio ci siano dei divani trasportabili nelle aule, su cui sedersi negli intervalli tra le lezioni. Quando sono arrivata, nonostante i miei tre anni di studio del tedesco, ho avuto qualche difficoltà a seguire le lezioni, poi mi sono impratichita, ho imparato a capire il particolare accento austriaco e alla fine tutto è diventato più facile. Al termine del trimestre ho fatto delle verifiche di tedesco, francese e inglese e per la verità sto ancora aspettando che mi mandino le relative valutazioni. Si lavora in classe, ci sono pochi compiti da fare a casa e nel pomeriggio si possono frequentare corsi facoltativi o fare sport. Io ho partecipato al corso pomeridiano di italiano, era divertente per me e ho potuto dare una mano all’insegnante. Ho trovato gli insegnanti molto disponibili, molto “vicini” agli alunni, se ci sono problemi si può discuterne apertamente con loro. I compagni di classe mi hanno accolta bene, ho frequentato anche gli studenti di altre classi, ci siamo trovati spesso il venerdì sera (il sabato non c’è scuola) e il sabato e uscivamo assieme la domenica. La cittadina è bellissima, è un centro turistico, circondata dai monti, la piazza principale si affaccia sul lago Traunsee, la gente è gentile. E’ nevicato spesso e ci sono state giornate molto fredde. Nessun problema per la cucina, anzi… grazie ai loro dolcetti la mia linea si è un po’ appesantita!
Sono tornata con un po’ di nostalgia e presto tornerò in Austria a trovare la mia famiglia ospitante e Cathrin. Rivedrò anche la ragazza che i miei genitori hanno ospitato mentre io ero via, una ragazza di Gmunden che ha frequentato il mio liceo a Faenza e che io ho visto solo per qualche giorno al mio ritorno».