11, Luglio, 2025

In Olanda Marco si prende cura delle Ferrari

Non solo Aristide Rontini e Remo Calzoni, in Olanda c’è un altro imolese, Marco Barbieri, che risiede a Kwintsheul, un piccolo centro  vicino a L’Aja. Marco ci è stato segnalato dal nonno, Pietro Giovannini, protagonista qualche tempo fa di un nostro articolo nella rubrica “personaggi”.
Lo abbiamo incontrato in occasione di un suo rientro a casa: un ragazzo aperto e solare, proprio come il nonno ce lo aveva descritto.

«Ho quasi 25 anni, ho studiato all’Itis Alberghetti e fin da piccolo la mia passione sono state le auto e le moto. Nonno Pietro mi portava spesso all’autodromo, mi ha avvicinato all’ambiente dei motori: il nonno è per me una persona “speciale”, abbiamo un forte legame reciproco ed io mi sono interessato a quelli che erano i suoi interessi. Tra i miei ricordi di bambino c’è Arnoux che corre a Imola. Avevo vari hobby e praticavo alcuni sport, ma ho sempre seguito con passione soprattutto le vicende del mondo delle corse e a 18 anni ho potuto realizzare il mio sogno: ho cominciato a lavorare a Castel San Pietro alla Ford, da Fabrizio Gentilini, che è stato una figura importante nella mia vita e con il quale ho tuttora un ottimo rapporto. Ho avuto poi la possibilità di fare un colloquio a Maranello e avrei potuto lavorare già allora per la Ferrari, ma non mi sentivo preparato per intraprendere un’avventura “mondiale”. Iniziai invece un’esperienza alla “Prototipo”, azienda di Torino con sede legale a Modena. Ho lavorato per loro un paio di settimane in Germania al Nurburgring come meccanico assistente in pista e spesso a Maranello, ho fatto anche il collaudatore per la Ferrari».
Marco ha cominciato a farsi conoscere nell’ambiente, ha ricevuto proposte di lavoro anche in paesi lontani. Ha accettato un’offerta dall’Olanda, dove cercavano un meccanico con esperienza sui nuovi modelli della Ferrari e della Maserati. E’ partito poco più di due anni fa. Le Ferrari e le Maserati non avevano ormai più segreti per lui.
Cosa provavi nel poterti occupare di questi “gioielli”? «Lavorare mi emozionava e mi emoziona tuttora. Posso continuare per ore, perché lo faccio con passione. Amo la sperimentazione, studiare i particolari assieme agli ingegneri. A Kwintsheul ho fatto una settimana di prova, il lavoro mi piaceva, l’ambiente pure. Sono rimasto. Lavoro da “Franco Auto”, il titolare è italiano. Di lì passano Ferrari, Bugatti, Maserati e Lamborghini. Abbiamo clienti importanti, appassionati e collezionisti che vengono anche da altre parti d’Europa».
Come ti trovi in Olanda e come trascorri il tuo tempo libero?
«Lavoro parecchio e la sera sono piuttosto stanco. Con gli amici nei giorni festivi vado ogni tanto al Kartodromo o a sciare negli impianti “al coperto”. La sera non esco spesso: abito all’interno dell’officina e sovente vi resto a leggere, soprattutto libri tecnici, poi studio, mi aggiorno. Ascolto musica, che è l’altra mia passione dopo i motori. E poi corro per tenermi in forma».
I rapporti con la gente? «La gente è gentile e ospitale, ma un po’ chiusa. Con alcuni clienti tuttavia ho instaurato anche rapporti di amicizia: gli olandesi apprezzano gli italiani, la nostra cucina, conoscono le nostre città d’arte e i luoghi di vacanza».
Nostalgia di casa? «Una volta al mese circa faccio una puntata a Imola, quindi vedo abbastanza spesso gli amici, la mia famiglia e i miei due fratelli più piccoli. E poi dall’Olanda chatto con gli amici: con le tecnologie di oggi non si perdono i contatti!».

 

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