11, Luglio, 2025

La vita di Silvio Meluzzi, eroe dei due mondi

Sappiamo che verso il Brasile e l’Argentina sono emigrati molti anni fa numerosi imolesi. Abbiamo scritto a consolati e ambasciate, ma i vari uffici ci hanno risposto che non hanno la facoltà di segnalarci i nominativi dei nostri concittadini trasferiti all’estero, a motivo della legge sulla privacy.
Per questo chiediamo ai lettori che avessero qualche contatto con imolesi all’estero di farcene avere notizia. Non sempre è facile per noi rintracciarli.
Dobbiamo ringraziare per questa “puntata” la signora Cinzia Cariddi del Consolato italiano di Rosario (Argentina): ci ha fatto sapere di conoscere personalmente Claudia Meluzzi, figlia di un imolese. Le ha parlato di questa iniziativa del Diario e ci ha messo in contatto con lei.
Solo così ci è stato possibile rintracciare questo imolese che ha lasciato da decenni la nostra città.
Da Santa Fe, Claudia Meluzzi, ci ha mandato, in spagnolo, la storia del padre e la foto che la ritrae con i genitori.

«La storia di mio padre è lunga. Ha 79 anni e arrivò in Argentina dall’Italia nel 1950. Con il suo aiuto cercherò di raccontarvi un poco della sua vita. Si chiama Silvio Gaetano Olivo Meluzzi (che nome!), è nato a Imola il 23 ottobre del 1928 ed abitava in via Vittorio Veneto con la mamma e una sorella maggiore di lui di un anno. Quand’era poco più che bambino suo padre Domenico uscì di casa, un giorno, inforcò la sua bicicletta per andare a far visita ad alcuni parenti e non fece più ritorno… Era il periodo della guerra e si disse che fosse stato preso dai tedeschi. Così mio padre e sua sorella restarono soli con la madre, che dovette lavorare duramente per tirare avanti la famiglia. Mio padre ama molto la “sua” Italia, la ricorda sempre e ricorda di Imola l’ottimo clima, un monumento (al lavoratore, dice) che stava in una piazza, e racconta che per farlo presero come “modello” suo zio, che era un campione di lotta.
Quando compì i 14 anni, per aiutare la famiglia andò a lavorare in una ditta di lavorazione del legno. Aveva 17 anni quando si trasferì a Bologna con la madre e la sorella: trovò lavoro alla Carpenteria Liparesi e abitarono in via Piella 6.
Negli anni ’50 uno zio che già si era trasferito in Argentina lo chiamò: aveva una piccola carpenteria e gli offriva un lavoro. E così partì in nave e arrivò in questo Paese, lasciando la madre, che non ha mai più rivisto: aveva tenuto con lei contatti per lettera ma, anche quando lei morì, non gli fu possibile venire in Italia per ragioni economiche.
In Argentina si stabilì dapprima a Rioja (capitale della omonima provincia del centro est del Paese) e lavorò con lo zio ed ebbe modo di familiarizzare anche con i cugini. Alcuni anni dopo un cugino lo invitò a Morteros (città nella provincia di Córdoba) perché andasse ad aiutarlo nella sua attività commerciale e lì restò per qualche tempo. Successivamente in un piccolo centro della provincia di Santa Fe, “Maria Juana” sorse un’azienda di vagoni che aveva bisogno di operai: mio padre si trasferì a Maria Juana e nel 1958 sposò, Erma, un’argentina la cui famiglia aveva origini piemontesi. Ebbero tre figli: Domenico, che ha preso il nome del nonno e che oggi ha 47 anni, Maria Vittoria che è deceduta ed io, Claudia, che ho 43 anni. Ha anche tre nipoti. Dopo essere andato in pensione, nel 1995 poté finalmente partire per l’Italia a trovare la sorella, che ora vive a Forlì, e rimase da lei un paio di mesi. Ha rivisto anche gli zii: uno vive a Imola in Pedagna, un altro tra Medicina e Massa Lombarda.
Ha trascorso un maggior numero di anni in Argentina che in Italia, ma non ha mai dimenticato la “sua terra”, le sue abitudini, il cibo; per lui tutto “in Italia era meglio”… E’ un ambasciatore e difensore della sua terra!
La moglie, noi figli e i nipoti siamo tutti cittadini italiani e ci auguriamo davvero di poter un giorno visitare e conoscere il suo bel paese e i luoghi dove è nato.
Spero che questa testimonianza sia di interesse per voi, tramite me questo vostro concittadino lontano vi invia i suoi saluti.
Claudia Meluzzi».

 

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