“Nostalgie d’Italie” potrebbe essere il titolo dell’intervento dell’imolian di questa settimana. Cresciuto a Bruxelles, Patrick Burnett ha poi trascorso molti anni a Imola, dove lo abbiamo sovente rincorso anche nei mesi scorsi per “strappargli” un’intervista. Inutilmente. Ora Patrick è di nuovo in Belgio e ci ha fatto questa sorpresa: è arrivata la sua testimonianza, che di seguito riportiamo.
Dopo tanti anni trascorsi a Imola, dove ho vissuto dal 1992 quando sono tornato dal Belgio nella città di mia madre e dei miei antenati (fra i quali un garibaldino, Andrea Ferri, nato ad Imola nel 1839, la cui camicia rossa è custodita al museo del Risorgimento di Imola), con origini imolesi che vanno ben più in là… da metà settembre di quest’anno sono rientrato in Belgio, dove lavoro per la Commissione Europea di Bruxelles.
A Bruxelles sono cresciuto da ragazzino, ho studiato alla Scuola Europea nella sezione italiana, vi ho abitato fino al 1992. Fino ad ora non avevo mai pensato di seguire le orme paterne (mio padre è di nazionalità inglese e lavorava lui pure al Consiglio all’UE prima di trasferirsi, una volta andato in pensione, in Scozia). La mia formazione precedente era nel settore audiovisivo: mi sono occupato di produzione e di montaggio, collaborando con numerosi studi a Roma come a Bologna, in particolare per lo Studio Cinetelevisivo ‘Ginetto Campanini’, per il quale abbiamo fra l’altro prodotto parecchie puntate di ‘Geo & Geo’, programma quotidiano di Rai 3 e alcuni corti in pellicola prodotti dalla Regione Emilia Romagna (ad esempio “Karaoke” con Ottavia Piccolo per il quale curai il montaggio).
Ora sono in Commissione Europea e qui gli italiani non mancano di sicuro. Il mio “capo unità” ad esempio è di origini modenesi e ho appena scoperto che un altro collega milanese ha origini romagnole; ho conosciuto di recente una persona che lavora in un ufficio attiguo, Rino Pullano, di Lugo…
Devo ammettere che ho molta nostalgia di Imola, che considero la mia città, ed anche di Bologna e dell’Italia in generale. Dopo aver trascorso vari anni ad Imola le grandi città del Nord Europa mi paiono più fredde e più “distanti”. Certo, avendo un “pied à terre” a Bruxelles, anche negli anni trascorsi a Imola tornavo qui ogni tanto: in fondo sono cresciuto in Belgio, di Bruxelles mi piaceva respirare l’aria internazionale…
Ho tappezzato il mio ufficio, che si trova nel cuore amministrativo del “Quartiere europeo” di Bruxelles, con varie fotografie, fra le quali alcune di Imola, il che mi aiuta a combattere le grigie (nel senso di piovose!) giornate della capitale belga.
L’ambiente qui é multiculturale, questo è il bello dell’UE. Il nostro vice capo è austriaco e vi sono greci, belgi, francesi, olandesi, austriaci, sloveni, rumeni, ungheresi… Si parla spesso francese e inglese (dipende dalle Direzioni generali, in alcune si usa parecchio il tedesco). Essendoci parecchi italiani non è poi raro fare riunioni in italiano. L’inglese viene usato a volte come un mix di frasi idiomatiche prese a prestito dalle varie lingue d’origine. Nell’insieme il livello linguistico è medio alto: tutti qui devono parlare correttamente almeno due o tre lingue, io ne conosco bene tre e mastico un po’ lo spagnolo.
Nelle istituzioni dell’ UE siamo circa 25.000 funzionari europei, tutti i paesi inclusi. Non poi cosi tanti se confrontati ad altre organizzazioni internazionali o al numero di dipendenti di certe società. Il mio lavoro è di esperto informatico: mi occupo di gestione informatica (SI ed IT) nell’equipe Irm (Information ressources managers) della Dg Admin (Direzione generale amministrazione). In pratica siamo un ufficio in vista, siamo noi, nelle grandi linee, che amministriamo per quel che riguarda l’IT la Dg Admin.
I punti forti di Bruxelles sono la facilità di raggiungere Parigi con il Tgv (il famoso treno ad alta velocità), ma anche Londra e Amsterdam o Colonia. Insomma un’invidiabile posizione centrale nel cuore dell’Europa! La vita sociale è molto vivace ed è facile conoscere persone nuove di tutte le nazionalità. Mi mancano comunque parecchio i miei amici imolesi, amicizie di lunga data acquisite negli anni di permanenza ad Imola, fra i quali molte persone certamente note anche ai lettori del Diario: Massimo Mercelli, Fabrizio Castellari, Marco Marangoni insegnante al liceo, Sandro Minzoni oncologo all’Ausl, tanto per citarne alcuni, poi Fabio Zuffa, Andrea Parenti… (mi perdoneranno coloro – e sono numerosi – che non cito).
Spero di tornare un giorno a vivere e lavorare ad Imola: ne pubblicizzo volentieri anche qui la città e il territorio quando ne ho l’occasione! Ciao Imola,
Patrick Burnett, [email protected]».