10, Luglio, 2025

Mirco, dai koala al Tower Bridge,vita a 5 stelle

Mirco Galassi, ventitre anni e una vita già intensamente vissuta da “imolian”, tra studio e lavoro, viaggi in Thailandia e Germania, Sudamerica e Australia. Con un punto fermo: sei estati di lavoro a Milano Marittima e la volontà di imparare perfettamente l’inglese. Per questo da otto mesi lavora in un albergo di Londra, dove a settembre inizierà l’università. Mirco non trovava mai il tempo per scriverci: complice la varicella, che lo ha costretto a riposo forzato, si è messo al computer ed ecco…

«Sono Mirco Galassi, nato nel 1984 a Castel San Pietro Terme, come quasi tutti i ragazzi imolesi della mia età. Questo intervento mi dà la piacevole occasione di soffermarmi un momento ad elencare gli highlights della mia vita. Mi ritengo molto fortunato: ottima salute e una famiglia fantastica che non mi ha mai fatto mancare niente, anzi mi ha appoggiato anche quando ho fatto scelte discutibili… ma partiamo dall’inizio.
Ho trascorso un’adolescenza tranquilla, ho frequentato le Orsini, giocato a calcio alla Tozzona coltivando la mia grande passione per calcio e Sampdoria.
Una delle scelte che più ha influenzato il mio cammino é stata sicuramente quella di iscrivermi all’Istituto alberghiero di Riolo Terme: ho iniziato molto presto a lavorare durante i fine settimana come aiuto pizzaiolo al “Fagiano” e, dopo la seconda superiore, ho cominciato a lavorare in estate come receptionist a Milano Marittima. Dai 17 anni ho lavorato in estate al Grand Hotel Gallia, di proprietà della famiglia Batani, dove ho trascorso sei splendide stagioni: questo albergo ha rappresentato sicuramente una parte importante della mia crescita professionale e spesso ricordo con piacere le amichevoli liti e i battibecchi con Paola, figlia del proprietario e direttrice dell’albergo, che tuttavia per me era quasi una sorella. Mi sono diplomato nel 2003 e in ottobre sono andato per un mese in Thailandia con un mio caro amico, Marco Pazzi. Viaggio stupendo, anche considerando che avevamo solo 19 anni! Tre giorni dopo il ritorno dall’Asia sono ripartito da solo alla volta di Mannheim, Germania, per seguire un corso intensivo di tedesco al Goethe Institute. Anche qui esperienza indimenticabile, ho conosciuto studenti di tutto il mondo. L’estate dopo… di nuovo al Gallia, dopo di che con Marco sono volato in Australia, la meta dei nostri sogni! Nell’ottobre 2004 eccomi, sempre con Marco, a Sydney, dove ho lavorato e studiato per tre mesi e mezzo, abbiamo noleggiato un campervan e girato mezza Australia: 15.000 km in otto settimane. Altra splendida avventura: siamo rientrati in Italia ad aprile e ho naturalmente lavorato un’altra estate al Gallia.  Il mio desiderio era però iscrivermi all’università, cosa che feci: pre-iscrizione all’ateneo di Rimini, Economia del turismo. Babbo e mamma felici all’idea che mi sarei fermato a casa per almeno tre anni… E invece… assieme ad un collega e amico, Luca Dirani, comprai i biglietti per il Sudamerica: andata in ottobre su Rio de Janeiro e ritorno in aprile da Caracas. Babbo e mamma non la presero benissimo! Zaino in spalla, Lonely Planet come bibbia, eccoci attraverso Brasile, Uruguay, Argentina, Cile, Bolivia e Peru. Dopo aver viaggiato insieme per 3 mesi e mezzo a Lima ci siamo separati: Luca ha proseguito per il nord (come prevedeva inizialmente il nostro piano), mentre io sono tornato a Buenos Aires per le ultime otto settimane, ospite a casa di amici, per seguire un corso di spagnolo. Ci siamo ritrovati a Caracas, da dove siamo rientrati in Italia.
Dopo l’ennesima estate di lavoro al Gallia, ho pensato che mi sarebbe piaciuto iscrivermi di nuovo all’università, non in Italia ma a Sydney. Ho frequentato un corso “one to one” di inglese per tutta l’estate, ho studiato duramente, a fine settembre ho dato l’esame di inglese IELTS (necessario agli studenti non madrelingua inglese per iscriversi all’università in alcuni paesi). Per mezzo voto non ce l’ho fatta! Ma sono un sognatore, difficoltà e imprevisti difficilmente mi buttano giù. Ho deciso di recarmi a Londra per migliorare il mio inglese. Io, che prendevo in giro gli amici che trascorrevano l’inverno a Londra (nebbia, freddo, pioggia), ho inviato il mio curriculum a vari hotel, ho sostenuto alcuni colloqui e all’inizio di novembre avevo un lavoro in un albergo a 5 stelle, The Capital Hotel, dove sono tuttora impiegato.
In questi otto mesi a Londra ho sempre seguito corsi serali di inglese e a settembre inizierò finalmente l’università alla London Metropolitan University, facoltà International Hospitality Managment.
Con la lingua non é sempre facile, ma i sei mesi in Australia mi hanno indubbiamente aiutato molto. Lavorando in un hotel a 5 stelle non posso permettermi di non capire i clienti o di non essere in grado di rispondere correttamente ad una telefonata, quindi seguo tuttora corsi, guardo la televisione, vado al cinema e leggo libri.
Perché io possa ricoprire i ruoli di responsabilità che avevo in Italia è importante parlare un inglese perfetto. Differenze con l’Italia? In questi paesi, in qualsiasi struttura lavorativa abbondano posizioni manageriali (general manager, executive manager, assistant manager, duty manager), dall’albergo al McDonald, dal ristorante al negozio di scarpe. Da questo punto di vista noi italiani saremo un po’ meno organizzati, ma molto più efficienti. Posso dire con orgoglio che in Italia lavoriamo duramente e seriamente, qua sono un po’ più “rilassati”. Rimarrò lontano dall’Italia almeno tre anni: da un lato questo mi rattrista un po’, significa stare lontano a lungo dalla mia famiglia, dalle mie piccole nipotine che stanno crescendo e dagli amici. Mi manca la cucina italiana. Io cucino da solo e me la cavo, ma la cucina inglese…non ne parliamo, il piatto di punta é il fish & chips. Mi mancano la ficattola con la porchetta de La Meta, i tortellini di mia mamma, la pizza e la piada coi ciccioli….
Quanto al clima, l’inverno non é stato neanche tanto male, ma l’estate dov’é? Pioggia, nuvole, pioggia, nuvole, davvero deprimente e stereotipo del clima inglese. La criminalità qui ha raggiunto apici spaventosi, ci sono un sacco di baby gang e troppe armi in circolazione, soprattutto nel sud della città. Solo a febbraio sono stati assassinati alcuni ragazzini tra i 15 e 18 anni, davvero spaventoso.
Potrei vivere lontano dall’Italia, ma non a Londra. E’ una città che offre sicuramente tantissimo, ma mi mancano il sole, il mare, é troppo caotica, i trasporti pubblici sono sempre sull’orlo del collasso. Perché gli italiani emigrano tanto numerosi? Io sono stato in diversi paesi nel mondo e da quello che ho visto non posso certo dire che in Italia si stia male. La maggior parte degli italiani che sono a Londra provengono dal sud Italia, dove certamente ci sono problemi di disoccupazione, precarietà dei posti di lavoro, delinquenza… Credo comunque che la maggior parte degli italiani che si trasferiscono all’estero siano spinti inizialmente dalla voglia di cambiare ambiente e fare nuove esperienze, poi se si trovano bene si trasferiscono definitivamente.
Un abbraccio da Londra
Mirco Galassi».

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