Decisamente, in Cina la rappresentanza imolese non manca. Ecco un altro imolian in Asia, Filippo Pallotti, 26 anni. Diplomatosi al Liceo Scientifico Rambaldi Valeriani, Filippo si è poi trasferito a Venezia dove ha proseguito gli studi all’Università Ca’ Foscari, dipartimento di Lingue Orientali. Nel marzo del 2006 si è laureato e dopo qualche mese è partito per la Cina, dove lì ha iniziato a lavorare come “deputy general manager” per una grossa azienda. Ora è “project manager” di una casa di moda italiana.
«Eccomi… dalla scrivania del mio ufficio, 41° piano del Plaza 66, uno dei top building di Shanghai. Oggi è una giornata di sole e da qui posso vedere tutta la città che si muove là sotto, un’infinita distesa di grattacieli, case ed automobili che sembra non terminare mai. È una sensazione particolare, unica direi.
Shanghai è oggi una città affascinante e dinamica, un palcoscenico dove sono puntati gli occhi di tutto il mondo, un teatro dove si sta costruendo la storia e dove si sta giocando la nuova economia mondiale. Shanghai è solamente la locomotiva di un fenomeno molto più grande chiamato “Cina”. E’ in Cina, infatti, che si stanno costruendo, proprio in questi giorni, i prossimi appuntamenti che faranno da vetrine internazionali per migliaia di imprese: le Olimpiadi di Pechino del 2008 e l’Esposizione Internazionale di Shanghai del 2010.
Vivere qui mi dà la sensazione di vivere sotto i riflettori del mondo.
Ma Shanghai non è solamente business e locali. A fianco del lusso e delle banche, dei grandi brands e delle multinazionali portate dall’Occidente, convivono ancora oggi le tipiche model unit del periodo maoista e i piccoli ristorantini locali, la città vecchia e i quartieri delle minoranze etniche. Shanghai è una di quelle città che rappresenta al meglio, nella Cina di oggi, quel mix tra vecchio e nuovo e tra Oriente ed Occidente che proprio la caratterizza.
Sono arrivato in Cina circa un anno fa e sono a Shanghai da gennaio. Lavoro per una casa di moda italiana che ha un ufficio di rappresentanza e uno showroom all’interno di uno dei grattacieli più alti della città. Mi occupo, come responsabile dell’azienda in Cina, un po’ di tutto, essendo il mio un lavoro di organizzazione e di gestione a livello generale della trading company e del nostro showroom.
Il mio lavoro nasce principalmente con la presentazione delle due collezioni annuali, la ’primavera-estate’ e l’’autunno-inverno’, fatte puntualmente a giugno e a gennaio al Pitti Uomo a Firenze. In tale circostanza decidiamo, insieme al fashion designer della nostra azienda, quali pezzi delle due collezioni faranno parte della campagna vendite “Cina”. A quel punto, seguo l’organizzazione di tutta quanta la campagna vendite distribuita in parte a Shanghai e in parte ad Hong Kong.
Il mio non è fortunatamente solo un lavoro d’ufficio, che potrebbe risultare statico o noioso; al contrario, è estremamente dinamico e spesso mi porta a prendere un aereo alla settimana e a girare per le principali città della Cina a diretto contatto con i clienti cinesi, contatto che deve essere accuratamente coltivato nel tempo, mai trascurato o semplicemente sottovalutato. Lavorare con i cinesi non è una cosa facile e richiede un notevole sforzo di energie insieme ad un grande spirito di adattamento.
Fortunatamente, il lavoro mi offre anche l’opportunità di ritornare in Italia almeno un paio di volte all’anno, il tempo necessario per fare la scorta di buone mangiate sui colli imolesi e di bere qualche buon bicchiere di vino che qua fatico sempre a trovare.
Che cosa mi manca di più dell’Italia? A parte le persone mi manca molto il paesaggio, soprattutto le colline di Imola che in questa stagione sono bellissime, e i campi di girasoli.
Filippo»
