10, Luglio, 2025

Balducci da Bagnara a New York

Eravamo certi che a New York avremmo trovato altri imolesi. Ecco il sesto, Renzo Balducci, da queste parti meglio noto come “Baldo”, incontrato la scorsa settimana a Imola. Balducci è in volo per gli Usa proprio mentre scriviamo di lui ed è partito ben intenzionato ad incontrare presto gli altri “imolians”, che già abbiamo avvertito della presenza di un ulteriore conterraneo nella loro città d’adozione.
Nel frattempo abbiamo scovato il settimo “imolese a New York”, che stiamo cercando di contattare: riceverà come tutti gli imolians il link per leggere questa storia sul sito del Diario e… speriamo che si faccia vivo! Chi ha orecchie per intendere…

Nato a Bagnara, liceo a Lugo, università a Bologna e una laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche conseguita nell’82, seguita dal servizio militare a Roma. Questa, in sintesi, la prima parte della vita di Balducci.
Poi, una serie di domande di ammissione inviate alle principali università americane.
E così un altro “cervello” è in fuga: da Bagnara ad Austin, Texas. “Baldo” parte dunque per gli States pensando di trattenercisi un anno o poco più. Segue un programma di dottorato e, tra corsi di matematica, esami e attività di ricerca trascorre ad Austin otto anni e consegue il Ph.D.
Di cosa si è occupato esattamente? «Di modellistica molecolare, lavorando sullo sviluppo e l’uso di software per calcolare al computer le proprietà fisiche e biologiche di composti chimici». Non subito facile da capire per i non addetti ai lavori, ma deve trattarsi di qualcosa di appassionante visto che “Baldo” a metà circa della sua permanenza ad Austin torna a casa, sposa la sua fidanzata, ma subito ritorna in Texas, dove lei lo raggiunge dopo qualche mese per iniziare negli Usa la vita a due. Lei pure entra in università, occupandosi di sperimentazioni sui farmaci. Nel 1997 Balducci è, unico italiano, il primo tra i cinque vincitori dello “Staff Excellence Awards for the College of Pharmacy”. Questo non ce lo ha raccontato lui, ma è Internet che “racconta”: “The winners this year are: Renzo Balducci, Research associate-pharmaceutics” eccetera eccetera…
Nel 2000 i coniugi Balducci si spostano a New York. E per anni lui fa la spola tra New York e il Texas. Tre settimane nella Grande Mela e una ad Austin, quattro ore di volo ogni volta, impegnato in un gruppo di ricerca che produce software per le più importanti industrie farmaceutiche: «Pur mantenendo un certo legame con l’università, ad un certo punto il nostro gruppo si è privatizzato, fondando l’Optive, un’azienda che funzionava molto bene, ma che nel 2003 è stata venduta. Sono passato allora a studi economici, per entrare poi in una piccola società che si occupa di investimenti finanziari. Tre esperti di economia si occupano di Trading Foreign Exchange, compra-vendita valute, ed io sto lavorando alla stesura di un programma per l’automatizzazione di questo processo. Sto mettendo a punto il software».
Ed ecco ancora Internet che ce lo presenta come “Renzo Balducci, a computer scientist who lives in Carroll Gardens, Brooklyn”.
Nostalgia dell’Italia? «Sì, ma solo dell’Italia in quanto tale, dell’Italia “geografica”, con il suo mare e i suoi monti. E con la sua cucina. Dal punto di vista professionale no: sono stato in Italia nel ’93 per tenere una serie di conferenze ad alcuni congressi. Forse in quel momento sarei anche rimasto, se avessi trovato una situazione diversa, invece ho visto cose che non mi sono piaciute».
Quali sono le ragioni che trattengono il romagnolissimo Baldo a New York? «L’Italia è un po’ irrigidita, negli Usa c’è maggior flessibilità nel mercato del lavoro, è aperto e dinamico, ci si sposta facilmente per avere maggiori possibilità di carriera. E poi in America a nessuno interessa chi sei o di chi sei figlio, è assolutamente irrilevante. La società è meno classista che in Italia, gli americani sono molto diretti, dicono quello che pensano, forse sono più sinceri degli italiani».
La politica? «Interessa fino a un certo punto, se ne parla raramente». Differenze tra Austin e New York? «In Texas l’ambiente è un po’ più provinciale, se non sei dei loro te lo fanno notare, ti fanno sentire che sei “di fuori”. New York è molto diversa».
Intanto Balducci ha ormai trascorso in America 23 anni, scanditi da una data particolare, il 5 gennaio. Il 5 gennaio è nato, il 5 gennaio si è sposato («La data l’ha scelta mia moglie per far sì che non potessi scordarmi gli anniversari di matrimonio»). Il 5 gennaio con sua moglie si è trasferito a New York. Torna due o tre volte all’anno a trovare la mamma, “storica” farmacista di Bagnara. Il babbo è scomparso lo scorso anno.

 

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