Darchini, “l’uomo dello tsunami” ora Console d’Italia a Norimberga

I diplomatici rappresentano, nell’immaginario collettivo, una categoria circondata da un alone di mistero. Chi sceglie una professione di questo tipo deve saper affrontare compiti delicati e mantenere un costante aggiornamento su temi e problemi di ogni tipo. Il lavoro del diplomatico è fatto di discrezione e di silenzi, di tatto, di capacità di appianare le difficoltà e saper lavorare per ottenere pace e giustizia. Uno dei nostri ’imolesi all’estero’ ricopre proprio questo ruolo. Di lui, Massimo Darchini (a fianco nella foto Isolapress), si è molto parlato nel periodo della tragedia dello Tsunami, quando era in servizio all’ambasciata italiana a Colombo nello Sri Lanka come primo segretario commerciale. «Esprimo il mio compiacimento per l’idea di raccogliere in una rubrica le esperienze degli “imolesi all’estero”. Come imolese, trovo che l’idea sia utile e simpatica allo stesso tempo», ci scrive da Norimberga. Massimo Darchini è nato nel 1974, si è laureato in Scienze politiche ed è entrato in carriera a fine ’99. In servizio a Roma al Ministero degli esteri fino all’ottobre del 2001, è stato poi Primo segretario d’Ambasciata a Colombo in Sri Lanka fino all’inizio di settembre del 2005. «Dallo stesso periodo lavoro come Console d’Italia a Norimberga. Del luogo in cui mi trovo mi piace tutto e se vi fosse qualcosa che non mi piacesse… non potrei comunque dirlo per la posizione che rivesto. Scherzi a parte, la Germania è un Paese in cui si vive bene, molto bene. I tedeschi vanno conosciuti e apprezzati. Gli italiani qui sono in genere bene integrati e soddisfatti della loro esperienza di vita. Gli impegni di lavoro non mi consentono purtroppo di tornare spesso a Imola».