Lo Spadoni della pallavolo racconta, rimanendo sempre lontano dal rischio esegetico, con la chiara intenzione di non voler dipingere un mito o una leggenda, la storia di una famiglia a cui gli Autori (Carlo Dall’Aglio e Luca Spadoni) rendono omaggio attraverso testimonianze dirette fatte dai familiari, da amici e da dirigenti e appassionati di pallavolo, oltre che alla testimonianza della moglie, che risulta importantissima nel flusso del testo. Il matrimonio con Anna Maria Loreti, nel 1973, rafforzerà ancor di più l’impegno di Spadoni nella pallavolo attraverso una collaborazione attiva nella Libertas Clai. Il libro è un chiaro esempio di come occorra lottare per perseguire gli obiettivi che ci si pone, in una vita non scevra di difficoltà: prima fra tutte la perdita del padre in tenera età, con cui intratteneva un ottimo rapporto. L’impegno politico iniziato dalla famiglia materna nel coinvolgimento al Partito Popolare di Don Sturzo, continuato nella Dc seguendo le idee di Zaccagnini, e perseguito all’interno dell’Azione Cattolica danno a Spadoni la formazione corretta per mostrare quanto in politica la fede nel Vangelo sia fondamentale per la lotta al declino della stessa. L’amore per la pallavolo risulta evidente dalla testimonianza di Mauro Monti che gli dà l’epiteto di “sempre presente”. La pallavolo oltre che è un amore è stato anche un mezzo per trasmettere i propri valori, dare insegnamenti e fornire formazione a tutte le ragazze che dalla Libertas Clai sono passate, e che nella Csi Clai Imola, ancora oggi si allenano e crescono seguendo i dettami dell’umiltà, della perseveranza e della familiarità. Quella di Spadoni è allora la storia di un uomo che ha saputo “educare, ovvero condurre, guidare, quasi un prendere per mano” (p.6).
Lo Spadoni della pallavolo
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Lo Spadoni della pallavolo racconta la storia di una famiglia….