Continua a macinare risultati di spessore Mattia Reggidori, che alla prestigiosa DoloMyths Run di Canazei, una delle gare di trail più importanti del panorama internazionale, ha chiuso al quarto posto nella 42 chilometri. Un risultato che sa di impresa, considerando che il podio è sfumato per pochi centesimi di secondo.
Un piazzamento che conferma il grande momento di forma dell’atleta imolese, reduce anche dal 13° posto ottenuto tre settimane fa alla Lavaredo Sky Race di Cortina, dove è stato il secondo miglior atleta italiano al di fuori dell’élite mondiale. Lo scorso anno, Reggidori si era imposto al Matterhorn di Cervinia, mentre nel 2024 ha già collezionato un prestigioso terzo posto nella 100 km del Tor100, tra Cervino e Monte Bianco.
Non solo trail per l’imolese classe ’92: Reggidori ha infatti anche un personale sulla maratona di 02:27:25, realizzato a Siviglia qualche mese fa, tempo che lo colloca come secondo maratoneta imolese di sempre.
Il suo nome si aggiunge a quello di altri atleti locali, come Gianluca Galeati, che tengono alto il livello del trail running nel territorio.
Mattia, come è andata l’ultima gara?
«La gara di Canazei è andata bene. Siamo partiti subito molto forte e nel gruppetto di testa eravamo in tre. I primi 12 km erano praticamente tutti in salita e li abbiamo corsi davvero forte, tanto che siamo arrivati in cima con circa 4 minuti di vantaggio rispetto al tempo record dello scorso anno.
Al 12° km, al primo punto di cronometraggio, siamo rimasti in due, io e Alessandro Riva del team Salomon. Abbiamo continuato a correre insieme per un po’, ma più avanti ci ha raggiunto un altro atleta, Forconi, che poi è stato quello che ha vinto la gara. Abbiamo fatto diversi chilometri insieme, tenendo un buon ritmo, soprattutto lungo la cresta.
A un certo punto, Forconi si è staccato davanti e io sono rimasto da solo in seconda posizione fino all’ultima salita, il punto più alto del percorso. Lì ho avuto un momento di crisi: ero stanco, avevo spinto tanto fino a quel momento, e in salita mi hanno superato due atleti. Così mi sono ritrovato quarto.
Dopo aver scollinato, siamo scesi in discesa e a 3-4 km dal traguardo mi ha ripreso Alessandro Riva, quello con cui avevo iniziato la gara e che poi è arrivato terzo. A un paio di km dalla fine abbiamo anche superato l’atleta che in quel momento era terzo. Negli ultimi 1,5 km ho provato a dare tutto per riprendere Riva, ma ho tagliato il traguardo con sei centesimi di secondo di ritardo da lui. Su quattro ore di gara – io ho chiuso in 4h07′ – sei centesimi non sono niente».
Come mai hai deciso di avvicinarti a questo sport?
«Io ero scarso ma ho giocato a pallone da sempre. Nel 2021 ero un po’ stufo di giocare a pallone quindi ho smesso, però nel contempo non volevo smettere di fare attività sportiva. Ho iniziato a corricchiare come fanno in tanti per tenermi un po’ in forma. Andavo un paio di volte a settimana, facevo 10 km settimanali addirittura. A lavoro c’erano dei ragazzi che correvano e mi chiedevano di fare una gara sopra rimini. Mia mamma nel frattempo correva, quindi anche lei mi ha spronato. Per fare questa gara sopra rimini è andata bene, ho conosciuto un paio di persone e ho iniziato a correre con loro. Le due volte settimanali sono diventate tre, poi quattro, poi cinque, poi sei, poi sette. Mi sono avvicinato così. Ho sempre avuto una forte passione per la montagna, ho vissuto anche un po’ in Alto Adige. Quindi ho iniziato a fare gare in montagna. Adesso abito a Imola e nella zona in cui abitiamo non è che ci siano grandi montagne. Quindi viene un po’ automatico allenarmi su strada. Come motivo di allenamento ho fatto un paio di maratone che sono andate bene. Mi piace correre dappertutto, ma in montagna c’è qualcosa di più suggestivo che mi attira un po’ di più».
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
«Ancora non ho fissato niente, perché comunque gli obiettivi grossi di questa estate erano questa gara qui, che è una gara comunque internazionale. Quindi adesso obiettivi non ho fissato niente, ne devo parlare bene con il mio allenatore Andrea Bernabei, un ragazzo ben conosciuto nell’ambiente, è stato in nazionale 100 km su strada per tanti anni, e quindi adesso ne parleremo per bene, poi vediamo un po’ com’è. Sicuramente adesso devo recuperare, devo ritornare ad allenarmi, perché comunque nel periodo di gare allenarsi è sempre, insomma, ti alleni ma sai che hai le gare, quindi dopo ti alleni con quell’obiettivo lì e dopo le gare bisogna recuperare, perché se no ci si fa male».