Imola, registrato il terzo caso di infezione da virus West Nile

Si tratta di un uomo di 91 anni, ricoverato il 2 settembre scorso nel reparto di geriatria dell'ospedale di Imola

Un terzo caso di infezione da virus West Nile è stato accertato oggi a Imola. A darne notizia è l’Ausl di Imola. Si tratta di un uomo di 91 anni che, dall’indagine epidemiologica svolta dal dipartimento di Sanità Pubblica, «risulta aver frequentato nei giorni scorsi la zona di via Ghiandolino» e che «è stato ricoverato il 2 settembre scorso nel reparto di geriatria di Imola con una forma neuro-invasiva virale». Questo quanto comunicato dall’azienda sanitaria imolese.
Si tratta di un caso autoctono (nessun viaggio recente) e non risulta alcun collegamento con i due casi precedenti. La situazione clinica del paziente è in lieve miglioramento.

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West Nile, contagio e sintomi
La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv). I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni.
Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita (fonte Istituto Superiore di Sanità, https://www.epicentro.iss.it/westnile/).

Prevenzione
Resta fondamentale la prevenzione e la collaborazione tra Ausl, Comuni e cittadini. Importanti le attività di disinfestazione in area urbana, in particolare nei tombini pubblici. Inoltre «i soggetti pubblici e privati gestori di manifestazioni che comportano il ritrovo di molte persone nelle ore serali in aree all’aperto effettuano interventi straordinari preventivi con composti adulticidi per l’intera durata delle manifestazione».
Per quanto riguarda i cittadini, «possono intervenire adottando tutti gli accorgimenti necessari per evitare la proliferazione delle zanzare – rimarca l’Ausl -. I siti a rischio di infezione da zanzare nelle aree pubbliche rappresentano, infatti, solo il 30% del totale, mentre il rimanente 70% delle zone a rischio è di proprietà privata». In questo senso è importante l’uso di prodotti larvicidi nelle aree esterne private (è necessario ripetere il trattamento dopo ogni pioggia abbondante). In giardini, cortili, balconi e più in generale in tutte le aree esterne «sono utili alcuni accorgimenti, quali la rimozione dei ristagni di acqua dai sottovasi o dalle grondaie, la copertura dei contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana, lo svuotamento di piscinette ed altri giochi d’acqua dopo l’uso, la rimozione degli sfalci d’erba».

I consigli dell’Ausl
Per rafforzare la prevenzione, l’Ausl di Imola ha elencato alcuni consigli da tenere a mente: «La zanzara Culex si muove al crepuscolo e si consiglia ai cittadini di utilizzare repellenti efficaci. I cittadini che si recano in zone rurali o comunque all’aperto nelle ore serali dovrebbero considerare l’uso di repellenti a base di DEET (dietiltoluamide). Questo principio attivo è uno dei più efficaci nel respingere zanzare, pappataci e altri insetti ematofagi. In casa utilizzare zanzariere, condizionatori o apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine (ma sempre con le finestre aperte). L’installazione di sistemi di condizionamento non solo contribuisce al comfort, ma riduce l’umidità, creando un ambiente meno favorevole per la proliferazione delle zanzare».


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