Le Olimpiadi dietro l’obiettivo di Matteo Marchi: «Ho fatto anche quattro chiacchere con Steph Curry»

L’estate 2024 tra il caldo rovente e le emozioni sportive: la straordinaria esperienza del fotografo imolese sul parquet con i giganti del basket mondiale

Matteo Marchi a Parigi 2024

Agosto 2024 verrà sicuramente ricordato per due cose: il caldo e le Olimpiadi di Parigi, che, insieme al condizionatore, ci hanno tenuto compagnia in questa calda estate italiana.
C’è chi le Olimpiadi le ha guardate seduto sul divano, i più fortunati si sono regalati una vacanza a Parigi per godersele dal vivo. Ma alcuni hanno avuto il piacere di lavorarci e vedere gli atleti a pochi metri. È il caso di Matteo Marchi, fotografo sportivo imolese, che ha partecipato alla sua quarta olimpiade lavorando per la Fiba (federazione internazionale di pallacanestro).
«Ho fotografato il torneo di basket, sia maschile che femminile, iniziato il 27 luglio, subito dopo la cerimonia di apertura – racconta Marchi -. Mi piacerebbe raccontare aneddoti extracampo, ma sono stato quasi un mese sul parquet, facevo quattro partite al giorno e in totale ne ho fotografate più di 50. L’unica giornata libera è stato il trasferimento per le fasi finali da Lille a Parigi, in cui sono riuscito a vedere la fiamma olimpica al tramonto e la torre Eiffel illuminata la sera, una location davvero suggestiva e spettacolare. Devo anche spezzare una lancia a favore dei francesi, sono stati molto ospitali e gentili, cosa che non mi aspettavo».

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Queste Olimpiadi non saranno ricordate solo per i dibattiti sulla balneabilità della Senna, il mondo del basket infatti ha potuto vedere all’opera il “Team Usa” che probabilmente verrà ricordato come una delle squadre più forti di sempre, composta da giocatori del calibro di Stephen Curry e Lebron James. Per Matteo però è stata una normale giornata al lavoro dato che «ho fatto quattro anni in Nba e ho avuto spesso la possibilità di fotografare questi giocatori, strano da dire ma non ho provato emozioni forti come le prime volte, dove mi tremavano le gambe… Durante il Media Day (una giornata dedicata agli shooting fotografici) ho avuto la possibilità di fare quattro chiacchere con Steph Curry, la cui disponibilità mi ha colpito molto. Sicuramente porterò con me una foto di queste Olimpiadi, l’abbraccio tra Curry e Lebron nella semifinale con la Serbia, dopo una rimonta storica».
Riguardo alle prossime olimpiadi di Los Angeles «sicuramente sono un obbiettivo, anche se ora penso all’europeo del prossimo anno, chissà poi cosa mi riserverà il futuro, ora mi godo il presente». E le meritate ferie.


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