Tra le città candidate al ruolo di capitale italiana del libro 2025 ci sarà anche Castel Bolognese. Ieri mattina a Palazzo Montecitorio, il Comune ha presentato la sua candidatura accompagnata dal dossier Un’alluvione di libri. Riemergere con la cultura. Un riferimento all’alluvione che ha colpito la cittadina lungo la via Emilia nel 2023, danneggiato anche il preziosissimo patrimonio archivistico e le raccolte di libri e documenti presenti in diverse strutture del paese, dimostrando «la voglia di trasformare una tragedia in un’opportunità di rinascita attraverso la cultura». Non a caso nel dossier che accompagna la candidatura è presente il capitolo “Riemergere”, dove sono descritti «progetti e interventi che concorreranno a raggiungere una serie di importanti obiettivi quali l’incremento dell’offerta culturale come strumento di coesione sociale, il coinvolgimento delle fasce più deboli della cittadinanza nelle attività culturali o l’aumento della dimensione interculturale e plurilingue».
Tra i vari interventi, la riqualificazione del Teatrino del vecchio mercato e la sua riconversione in spazio per i giovani, la creazione di un’aula studio e la realizzazione di una serie di eventi per coinvolgere la popolazione castellana in attività legate al tema della lettura e della sua promozione.
Testimonial d’eccezione è lo scrittore di Casola Valsenio Cristiano Cavina, che ha sviluppato una serie di proposte culturali raccolte sotto il titolo di “Spunti d’Autore”. Tra queste, “Macchiati caldi”, colazioni che si tramutano in presentazioni di libri, o “LibriCultura”, dove la narrativa viene portata nei campi e i generi letterari si fondono con le coltivazioni: filari e horror, pesche e romanzo rosa, mais e poliziesco, kiwi e avventura.
Alla presentazione della candidatura, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale di Castel Bolognese, erano presenti l’onorevole Ouidad Bakkali e, in collegamento, l’assessore alla cultura e paesaggio della Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori e lo scrittore Cristiano Cavina. L’ambito riconoscimento, oltre a un’indubbia visibilità nel panorama culturale italiano, porterà alla città vincitrice anche un contributo di 500.000 euro da parte del Ministero della Cultura. La candidatura è sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Ravenna e dall’Unione della Romagna Faentina.