Imola, approvata all’unanimità la mozione per la cittadinanza onoraria a Julian Assange

Esultano le minoranze: «Finalmente una decisione unanime»

Il consiglio comunale di Imola, nel corso della seduta di giovedì 8 febbraio, ha approvato all’unanimità la cittadinanza onoraria per Julian Assange, il giornalista e fondatore di WikiLeaks in attesa del pronunciamento definitivo (annunciato per il 21 febbraio) dell’Alta corte britannica sulla sua estradizione negli Stati Uniti, dove è ricercato per 18 reati, fra cui quello di spionaggio, e rischia una condanna a 175 anni di carcere.
La richiesta della cittadinanza onoraria, promossa dall’ex assessore Valter Galavotti fin dal luglio del 2022, è stata successivamente rilanciata sia dal capogruppo del Movimento 5 stelle Ezio Roi che dalla consigliera del Gruppo misto Rebecca Chiarini, che si era vista respingere la richiesta nel dicembre 2022.

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Giovedì il copione ha rischiato di ripetersi: «Anche questa sembrava si andasse verso una bocciatura della proposta – ripercorre Chiarini –, ma la presenza del pubblico (invitato a partecipare dai grillini, ndr) e la disponibilità delle minoranze a ritirare le proprie mozioni pur di approvare un emendamento che la inseriva in una blanda istanza del Pd ha costretto la maggioranza a venti minuti di sospensione del consiglio comunale. Da questa sospensione è scaturita la decisione di modificare la propria istanza e quindi riconoscere ad Assange la cittadinanza onoraria di Imola».
«Abbiamo combattuto una buona battaglia – preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno Roi, in un post pubblicato su Facebook al termine della seduta –. Finalmente una decisione unanime! Per una buona battaglia».


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