L’anno scolastico 2023/24 a Imola si è aperto con una curiosa coincidenza: il 15 settembre, primo giorno di lezioni, era anche l’anniversario della nascita di un illustre imolese che ha dato il nome a uno degli istituti cittadini, Giuseppe Scarabelli.
Nato il 15 settembre 1820, eccelso studioso, archeologo, geologo, paleontologo e filantropo prima ancora che politico – fu sindaco di Imola e poi senatore del Regno d’Italia – Scarabelli è anche tra i fondatori della Regia Scuola Pratica d’Agricoltura, l’istituto agrario che porta oggi il suo nome e festeggia 140 anni di vita.
Una ricorrenza che l’istituto di via Ascari celebrerà sabato 25 novembre con una serie di iniziative che vedranno protagonisti illustri ex allievi, studenti e cittadinanza.
Si parte alle 9.30 con il convegno “Scarabelli: dalla vanga al drone” in cui si approfondiranno la storia di Scarabelli, con notizie inedite su di lui, e diverse attività della scuola (tra cui la stazione meteo guidata da Fausto Ravaldi). La partecipazione è gratuita, su prenotazione.
Alle 14.30 la festa si apre alla cittadinanza con banchetti e agri-food, laboratori dedicati a confetture e cosmetici, bruciati e vin brulè dei Marronai di Castel del Rio, una visita ai nuovi laboratori dell’istituto Ghini nell’ex convitto, degustazione di vini e mostra di mezzi agricoli. Senza dimenticare l’evento forse più atteso dagli studenti: la sfida tra prof. e alunni.
La storia dell’istituto, in breve
Una scuola, quella sita in via Ascari, le cui origini risalgono addirittura al 1861, quando i Comizi agrari, sorti nelle zone rurali dopo l’unificazione dell’Italia, forniscono «le conoscenze tecniche necessarie a tenere il passo con il progresso tecnologico». È proprio il senatore Scarabelli – come si legge nel volume Giuseppe Scarabelli, un uomo dal multiforme ingegno, pubblicato dall’Editrice Il Nuovo Diario Messaggero -, a intuire «la necessità di offrire una nuova e diversa opportunità di conoscenza a chi praticava il mondo rurale di allora» e a comprendere che «solo mediante l’istruzione sarebbe stato possibile mettere a frutto e perseguire l’ammodernamento dell’agricoltura italiana, cominciando dal territorio imolese».
Avvenuto il riconoscimento giuridico il 2 agosto 1883, la Regia Scuola «si distingueva innanzitutto per la particolarità di impartire insegnamenti pratici unitamente a quelli teorici, distribuiti su un ciclo della durata inizialmente di tre anni, in seguito divenuti cinque». Sedici alunni compongono il primo corso, mentre l’istituto ha sede in via Cavour 28, dove oggi si trova il complesso delle scuole Carducci.
Nel 1904 lo spostamento «in una pregevole villa vescovile, con annessa azienda agricola, situata in Croce del Campo, a circa tre chilometri dal centro cittadino», che il Comune di Imola acquista «in un’azione concertata con la provincia» e assegna alla scuola pratica di agricoltura. L’inaugurazione avviene il 13 ottobre «alla presenza del ministro Rava, del direttore Vittorio Capodacqua e del suo vice […] La scuola era modernissima e riscosse un grande successo. È alquanto probabile che quel giorno presenziasse anche un ottantaquattrenne Scarabelli (la cui morte è datata 28 ottobre 1905, ndr)» e «possiamo solo immaginare quanto grande dovette essere la sua gioia e quanto ne andò fiero».
Superata la prima guerra mondiale – tra il 1915 e il 1918 l’istituto «è costretto a una quasi totale inoperosità per essere impiegato come orfanatrofio» riporta il sito istituzionale dell’Agraria -, in epoca fascista la scuola diviene Regia Scuola Agraria Media valida per conseguire diploma e titolo di perito agrario. Nel 1931 la nascita ufficiale dell’Istituto tecnico agrario: «È in quell’epoca che la scuola conosce un notevole impulso raggiungendo i 280 iscritti nel 1939 e attirando studenti anche da fuori regione e pure da fuori Italia».
Con la seconda guerra mondiale, e con i bombardamenti del 1944 che danneggiano il complesso, l’Agraria è costretta a trasferirsi in via Emilia, a palazzo Raffi, dove rimarrà «fino al 1949, quando termineranno i lavori di ristrutturazione dopo le devastazioni del conflitto».
L’accorpamento con l’istituto professionale Luca Ghini avviene nel 1996, anno in cui la scuola cambia ancora denominazione e diventa Istituto di istruzione superiore tecnico agrario professionale chimico biologico Scarabelli-Ghini. Due anni dopo anche l’Università di Bologna fa il suo… ingresso in istituto con il primo corso di laurea in tecniche erboristiche della facoltà di Farmacia. Nel 2002 viene invece avviato il corso di verde ornamentale e tutela del paesaggio della facoltà di agraria.
L’ultima novità, in ordine di tempo, risale al 15 settembre scorso, con l’inaugurazione dell’ex convitto che, dall’anno scolastico 2023-24, ospita gli studenti del Ghini.
In 140 anni di storia, allo Scarabelli – che oggi ospita 827 alunni – si sono diplomati migliaia di giovani. Molti di loro, per citare Francesco Mariani, presidente dell’associazione degli ex allievi, «sono giunti ad occupare vertici dirigenziali in tantissimi campi, e non solo nel mondo agricolo». Tra questi si annoverano l’ex ministro del lavoro e delle politiche sociali nei governi Renzi e Gentiloni, Giuliano Poletti; Gianluca Lelli, amministratore delegato dei Consorzi Agrari d’Italia; il presidente della cooperativa Clai Giovanni Bettini; il presidente di Caviro e del Forum mondiale delle cooperative del vino, Carlo Dal Monte, e Marco Nannetti, presidente del Gruppo Cevico.
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