«Lo stupore di un rinnovato incontro». L’editoriale di don Pasini per l’inizio dell’anno scolastico

L'editoria del direttore dell'Ufficio diocesano per la pastorale scolastica della Diocesi di Imola

Foto di repertorio Isolapress

All’inizio del corrente anno scolastico mi permetto di citare alcuni passaggi della prefazione al testo Il senso religioso di Luigi Giussani, che mi paiono estremamente significativi per tutti i docenti ma in particolare per gli insegnanti di religione, perché papa Francesco mette in evidenza alcune caratteristiche fondamentali del contesto culturale nel quale ci troviamo, indicando parimenti una prospettiva che, se compresa e accolta, può illuminare il non facile compito educativo.
«Oso dire che oggi la questione che dobbiamo maggiormente affrontare non è tanto il problema di Dio – l’esistenza di Dio, la conoscenza di Dio -, ma il problema dell’uomo, la conoscenza dell’uomo e il trovare nell’uomo stesso l’impronta che Dio vi ha lasciato perché egli possa incontrarsi con Lui».
«Il dramma del mondo di oggi è il risultato non solamente dell’assenza di Dio, ma anche, e soprattutto, dell’assenza dell’uomo, della perdita della sua fisionomia, del suo destino, della sua identità, della capacità di spiegare le esigenze fondamentali che si annidano nel suo cuore».
Si tratta di un giudizio che drammaticamente illumina tante gravi vicende delle quali siamo stati fatti partecipi anche negli ultimi tempi, e che coinvolgono anzitutto il mondo giovanile.
Come porsi allora in una realtà così problematica? Come entrare in classe e stare davanti a questo mondo giovanile che appare sempre più alla deriva?
«Riguardo alle relazioni personali, l’unico metodo per arrivare ad una vera conoscenza è vivere, e vivere insieme una compagnia vivace che, attraverso molteplici esperienze e segni, permette di arrivare a una certezza morale o, meglio ancora, a una certezza esistenziale».
Papa Francesco lancia così a tutti una grande provocazione anche attraverso la straordinaria testimonianza che di questa prospettiva ha dato alla Gmg.
I giovani che hanno partecipato sono ritornati alla loro quotidianità cambiati perché in quei pochi ma intensi giorni si sono trovati davanti ad un testimone e ad una proposta che ha stupito loro stessi e resi certi di una positività della vita.
Per stare davanti alla realtà, soprattutto quando si presenta così problematica, dice ancora il Papa, «… è necessaria una capacità profondamente umana, la prima che abbiamo come uomini e donne, lo stupore, la capacità di stupirsi …» perché solo lo stupore porta alla vera conoscenza.
Ma il terreno favorevole per questo stupore è un incontro vero.
«Perché se lo stupore mi apre come domanda, l’unica risposta è l’incontro: e solo nell’incontro si placa la mia sete, in niente di più».
Con l’auspicio che si rinnovi continuamente per tutti i docenti questo incontro, affinché i bambini e i giovani che avranno come alunni siano positivamente stupiti dal rapporto con ognuno di loro.
Buon inizio d’anno!

Don Pierpaolo Pasini
Direttore Ufficio diocesano per la pastorale scolastica

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