Lunedì 29 maggio abbiamo raggiunto il Birrificio Valsenio di Davide Finoia a Baffadi, frazione di Casola Valsenio. Il birraio (come lui si definisce) inserisce i luppoli nelle cisterne e nel mentre racconta la sua esperienza.
Nella notte del 16 maggio si trovava dalla parte opposta della frana rispetto al suo birrificio, che è rimasto senza luce per più di quattro giorni. Tra lui e il suo lavoro un immenso colosso di terra, crollato in pieno sulla Strada Provinciale 306. «La mia fortuna -spiega Finoia – è stata avere una strumentazione che può resistere senza corrente elettrica per diverse giornate, superate queste sarebbero iniziati i problemi. Gli abitanti di Baffadi, che ringrazio, hanno collegato un generatore che ha salvato il mio birrificio – prosegue spiegando che la difficoltà più grande per lui ora è data dalla situazione dei suoi fornitori – alcuni hanno chiuso per sempre, e altri impiegheranno molto tempo per rimettersi in piedi. Sono riuscito ad arrivare solo oggi, facendo un giro incredibile, anziché i soliti 5 minuti sono dovuto passare da Modigliana, un viaggio lungo più di 2 ore. Adesso resterò qui a dormire per recuperare il lavoro perduto».
Alla domanda su cosa si aspetta per il futuro, dare una risposta è difficile. Ma di una cosa è sicuro: non abbandonerà mai la sua terra. «Certo sarebbe più facile lavorare in una posizione più strategica, ma non mi interessa. Resto coerente con la scelta di aver aperto in questo luogo tanti anni fa. Mi piace l’aria che si respira qui, mi piacciono le persone vere e sincere che vivono la montagna. Il mio birrificio prende proprio il nome da questo radicamento nel territorio. Andarmene per andare dove? Non mi sembra che altri paesi o città se la siano passata meglio di noi».
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