Imola piange uno dei suoi artisti più illustri. Si è spento al termine di una lunga malattia Stefano Dal Monte Casoni, maestro della ceramica e parte del sodalizio artistico Bertozzi&Casoni.
Dal Monte Casoni era nato a Lugo nel 1961, dopo gli studi all’istituto d’arte Ballardini di Faenza oltre quarant’anni fa aveva dato vita insieme a Giampaolo Bertozzi all’atelier e laboratorio ceramico dando lustro a una forma d’arte che, come ricordavano gli artisti della ceramica in un’intervista del 2020 al nostro settimanale, «era considerate di serie B, era un materiale, la ceramica, tenuto poco in considerazione».
Nel 1980, lo stesso anno di nascita del sodalizio artistico, vince insieme a Bertozzi il Premio-acquisto al 38° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte di Faenza. La loro arte ha conquistato la critica e le più importanti gallerie d’arte nazionali e internazionali.
Diverse le mostre e le esposizioni dedicate alle loro opere in città: dai Musei civici al Museo diocesano di Imola, passando per le gallerie cittadine, palazzo Sersanti e la Biblioteca di Imola (indimenticabile il loro Pinocchio, esposto alla Bim).
Senza dimenticare la dimensione internazionale della loro arte: dalla Biennale di Venezia a New York, da Londra a Tokyo, Bertozzi e Casoni hanno portato le loro creazioni e Imola in tutto il mondo. Nel 2017 hanno anche inaugurato un loro museo a Sassuolo, dove espongono le opere più importanti della produzione degli ultimi trent’anni.
La sua scomparsa lascia «un vuoto enorme, umano ed artistico, incolmabile – come si legge nel messaggio di cordoglio scritto dal Comune di Imola -. Con la scomparsa di Stefano Dal Monte Casoni la nostra comunità rimane orfana di una figura carismatica e umile al tempo stesso, una gran bella persona che era tutt’uno con il suo essere un grande artista dotato di una sensibilità e di una intelligenza rara e preziosa, talvolta spiazzante, sempre autentica. La sua capacità, nel fruttuoso sodalizio Bertozzi & Casoni, di trasformare la terra in ceramica e la ceramica in opera d’arte, fino a farne un linguaggio artistico universalmente riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, è un dono prezioso per tutti noi, che vivrà per sempre».