Omicidio colposo, aggravato dalla previsione dell’evento. Non omicidio volontario con dolo eventuale (come chiesto dalla Procura) né semplice omissione di soccorso. La sentenza del processo in appello bis relativa al caso della morte per overdose del giovane Matteo Ballardini di Lugo, “Balla” per gli amici, ribalta quanto stabilito al termine del primo appello. In quell’occasione la corte d’Assise d’appello del tribunale di Bologna nell’estate 2022 aveva cambiato l’inquadramento giuridico della vicenda per tre degli imputati, prefigurando il reato come sola omissione di soccorso e arrivando a pene comprese tra 8 mesi e 4 anni e 10 mesi.
La sentenza arrivata in appello bis martedì 18 aprile dopo una lunghissima camera di consiglio aumenta le pene per tutti e quattro i ragazzi alla sbarra, riconducendo il reato a una condotta omicidiaria. La posizione più grave resta quella di Beatrice Marani, la ragazza accusata di aver ceduto al giovane 19enne il metadone ricevuto dal Sert di Ravenna nell’ambito di un programma terapeutico: per lei è arrivata una condanna a 5 anni e sei mesi per morte come conseguenza di altro reato (la cessione del metadone appunto), pena che raggiunge i sette anni se si somma a quelle già comminate per altro reato. La corte ha riconosciuto le attenuanti generiche ritenendole però subvalenti rispetto alle aggravanti contestate.
Gli altri tre ragazzi alla sbarra sono stati invece condannati per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento, riqualificando il reato giudicato nell’ambito del primo appello. Anche nel caso dei tre coimputati le attenuanti sono state ritenute subvalenti (o in un caso equivalenti) rispetto alle aggravanti. La corte ha stabilito una sentenza di 4 anni, 5 mesi e 10 giorni per Leonardo Morara, 3 anni e 6 mesi e 20 giorni per Simone Giovanni Palombo e 3 anni e 4 mesi per Ayoub Kobabi. «Risultato equilibrato, è una sentenza che ci lascia soddisfatti a differenza di quella del primo appello» le parole del legale della famiglia Ballardini Alberto Padovani. In aula erano presenti i genitori della vittima.