«Da grande mi vedo come un giocatore professionista» raccontava, quattro anni fa, Enrico Baldisserri in un’intervista al nostro settimanale. La giovane promessa del tennis imolese, ora diciannovenne, non ha abbandonato il suo sogno, «diciamo che l’ho solo posticipato». E nessuno può confermarlo meglio di Davide, padre e coach di Enrico: «La passione è la stessa da quando ha cominciato da piccolissimo». Nel numero del nostro settimanale in edicola l’intervista doppia a Enrico e Davide Baldisserri, qui una piccola anticipazione!
Enrico: Avere papà come allenatore da una parte è rasserenante, perché mi semplifica tutti gli aspetti organizzativi e mi toglie pensieri dalla testa, dall’altra parte è un po’ strano, perché siamo sempre insieme, sia in casa che sul campo.
Davide: Ammetto che non è facile scindere l’essere padre dall’essere coach, anche se ormai è da dodici anni che gestiamo questo rapporto.
Infatti Enrico ha parlato di «sogno posticipato». Per caso c’entra la scuola?
Enrico: Esatto. Frequento il quinto anno all’istituto Cassiano e mi sto concentrando sul diploma. Dopo la scuola penserò solo al tennis: per arrivare al livello dei professionisti è necessario avere la testa solo su quello.
Davide: Da coach posso assicurare che allenarsi il mattino fa la differenza, perché si riescono ad apprendere molti più concetti. Appena diplomato concederemo ad Enrico un paio di anni in cui potrà mettere tutto sé stesso nel tennis.
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