La partenza, come ogni anno, è dal sagrato della cattedrale. Il vescovo Mosciatti agita la bandiera a scacchi. Il primo a scattare, nonostante i 95 anni di età, è l’inossidabile Nino Ceroni. È lui tra gli organizzatori della pedalata di San Cassiano, occasione per scoprire la storia del santo patrono della Diocesi e della città di Imola in sella alla propria bicicletta.
L’arrivo è in via Villa Clelia, all’area archeologica dove un tempo sorgevano il castrum Sancti Cassiani e la prima antica basilica imolese. Scout, giovani, adulti e volontari hanno visitato gli scavi guidati da don Andrea Querzè, parroco della vicina chiesa di Croce Coperta e vicario generale della Diocesi. Un’occasione per ricordare l’educatore sul cui martirio è idealmente sorta la Chiesa di Imola, come ricorda don Andrea: «Celebrare san Cassiano significa tornare con il cuore e la mente al 13 agosto del 303, quando l’insegnante ed educatore cristiano fu ucciso proprio a causa della sua fede in Gesù Cristo».
All’iniziativa ha preso parte anche il sindaco di Imola, Marco Panieri. «In questo tempo, contraddistinto da importanti difficoltà dobbiamo ricordarci quanto è importante essere comunità – il messaggio del primo cittadino imolese -. Le sfide sociali, educative e culturali che abbiamo di fronte ci impongono di proseguire e rafforzare il dialogo e la collaborazione fra Comune di Imola e Diocesi. La ricorrenza religiosa del patrono della città assume anche una valenza civile per i valori che condividiamo, per il vivere collettivo che, nel rispetto reciproco delle differenze e delle identità di ognuno, va protetto e tutelato.».

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