11, Luglio, 2025

Vaccini, a marzo via alla quarta dose per le persone immunodepresse

La Regione: «Raccomandata a persone con marcata compromissione della risposta immunitaria per patologie, trattamenti farmacologi o trapianti di organo»

Anche in Emilia-Romagna arriva la quarta dose booster per le persone fragili. Dopo il via libera arrivato dal commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, che ha fissato per martedì prossimo, 1 marzo, l’avvio della nuova fase della campagna vaccinale riservata alle persone gravemente immunodepresse (vedi elenco delle patologie in coda all’articolo), la macchina organizzativa della sanità regionale si è messa in moto.

A chi e come verrà somministrata la quarta dose
I destinatari della quarta dose di richiamo saranno i pazienti con fragilità, dai 12 anni in su, che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi, dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla terza dose.
«È raccomandata, come indicato dalle autorità sanitarie nazionali, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria a causa di malattie, trattamenti farmacologici e trapianti di organi» spiega la Regione.
In Emilia-Romagna, secondo una prima stima, la platea dei soggetti immunodepressi ai quali è raccomandata la quarta dose addizionale è di oltre 53mila persone.
Gli interessati saranno contattati direttamente tramite sms o chiamata dalle singole Ausl o dalle strutture sanitarie che le hanno in carico per fissare l’appuntamento per la somministrazione della quarta dose booster. Con una circolare, la direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute ha già inviato a tutte le Ausl e alle altre strutture sanitarie sul territorio le indicazioni operative.

Elenco delle patologie per cui è raccomandata la terza dose
Queste le condizioni patologiche per le quali è prevista la quarta dose, trascorsi 120 giorni dalla somministrazione della terza:
– trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
– trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
– attesa di trapianto d’organo;
– terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico antigenico (cellule CART);
– patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
– immunodeficienze primitive (es. sindrome di Di George, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
– immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
– dialisi e insufficienza renale cronica grave;
– pregressa splenectomia;
– sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.


 

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