20, Luglio, 2025

Imola. Addio al prof. Valter Baladelli, storico (e amatissimo) docente dell’Alberghetti

Grande appassionato di podismo, aveva 76 anni. Lunedì 14 l'ultimo saluto

Il professor Valter Baladelli, ingegnere, era sicuramente uno dei più amati all’Itis Alberghetti. Tanto da finire anche in uno dei libri di un suo studente, lo scrittore Cristiano Cavina (Inutile Tentare Imprigionare Sogni il titolo, acronimo di Itis).
Baladelli è venuto a mancare venerdì 11 febbraio a Imola, all’età di 76 anni lasciando la moglie e una figlia. Nato a Imola il 26 giugno 1945, l’ingegner Baladelli, ora in pensione, è rimasto nei ricordi di generazioni di alunni che si sono seduti tra i banchi dell’Alberghetti. Anche l’istituto ha voluto ricordarlo come «uno dei suoi ex docenti più stimati – il messaggio -. A lui va il pensiero dei colleghi e dei tanti studenti che ha formato negli anni di insegnamento».
Oltre all’insegnamento, il prof. Baladelli era un grande appassionato di corsa sulla lunga distanza: aveva partecipato alla 100 km del Passatore e alla Marcialonga, oltre a tantissime altre manifestazioni podistiche.
I funerali di Baladelli saranno celebrati domani, lunedì 14 febbraio, alle ore 9.30 partendo dalla camera mortuaria dell’ospedale vecchio di Imola. Si proseguirà poi per l’area crematoria di Faenza.

Il ricordo del suo ex alunno Cristiano Cavina
Come accennato in apertura di articolo, uno dei suoi ex studenti è Cristiano Cavina. Lo scrittore casolano ha voluto dedicare a Baladelli un messaggio di addio, condiviso sui suoi canali social. Lo riportiamo di seguito: «Il ‘Bocchi’ era il libro di impianti elettrici. Dovevo letteralmente imparare a memoria il testo, perché davvero quello che c’era scritto sopra mi sembrava cuneiforme: eppure non mi sono mai impegnato tanto in una materia come in quella, solo per essere all’altezza del Bala, per non deluderlo; capita, con le persone speciali. Carissimi, ci chiamava. Fumava le Muratti Ambassador, affacciato a una di quelle gigantesche finestre che avevamo al vecchio ITIS Alberghetti, dandoci le spalle mentre facevamo i compiti in classe. Scossava la cenere nel palmo. Quando facevamo troppo casino, sbatteva la manona aperta sulla cattedra. Il Bocchi faceva un balzo in su. “La classe non sta attenta” diceva. Usava sempre il plurale: “La classe rischia di non passare in quinta”. Quando parlava della sua materia, prendeva fuoco: diventava Supersayan. Non capivo molto di campate o turbine Pelton, ma da subito mi sono detto: anche io un giorno voglio fare un lavoro che mi fa prendere fuoco così. Ingegner Valter Baladelli, Carissimo, sei stato più di un professore per tutti noi. Sei stato un Maestro. “Se la classe non la smette, la sego a mezzo”».


 

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