Non hanno risparmiato nemmeno la parrocchia di San Petronio e le offerte destinate alle missioni e ai più bisognosi. «Sono entrati dalla sacrestia forzando la porta e poi sono entrati in casa, aiutandosi con un piede di porco» commenta sconsolato don Marco Bassi, arciprete di Castel Bolognese. I ladri nel pomeriggio di sabato 15 avrebbero approfittato della temporanea assenza di don Marco, «stavo celebrando messa in una delle parrocchie rurali di Castello», per arraffare tutti i contanti possibili trovati in casa, tra cui i proventi della vendita dei calendari per sostenere suor Federica Farolfi nella sua missione in Centrafrica e altri fondi destinati alle opere per i più bisognosi. «Qualche migliaio di euro – afferma l’arciprete – più le spese per riparare i danni provocati alla porta della sagrestia e dello studio parrocchiale».
Purtroppo, il furto ai danni della Parrocchia non è un episodio isolato. Nelle settimane tra Natale e la metà di gennaio i ladri hanno imperversato a Castel Bolognese, colpendo almeno dieci fra attività commerciali e abitazioni private. Il circolo nel piazzale Cappuccini, una pizzeria al trancio, diverse case anche in centro storico hanno ricevuto la visita, se così si può dire, dei topi d’appartamento. Tra queste anche la casa di una signora che si è allontanata di casa per andare a messa e al suo ritorno un’ora dopo circa ha trovato la sua residenza a soqquadro.
Il sindaco: «In arrivo telecamere, nei parchi e sotto i portici»
«Il problema c’è, ma bisogna saper reagire facendo squadra con cittadini, istituzioni e forze dell’ordine» afferma il sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza. Anche a lui sono arrivate le voci dei suoi concittadini derubati e preoccupati per la sicurezza, anche nel centro storico. «Il primo passo è stato parlare con le forze dell’ordine, per capire come monitorare e presidiare il territorio. Saranno messi in atto più controlli grazie all’impegno di carabinieri, polizia e polizia locale con il personale a disposizione». Ma non è tutto. Perché accanto alle attività di controllo (a tal proposito il sindaco ha richiesto al comando di polizia locale «un servizio di vigilanza di quartiere nelle ore pre-serali in centro e sotto i portici») nei prossimi mesi verrà installato un sistema di videosorveglianza in diversi punti della cittadina: «Quaranta telecamere, di cui otto sotto i portici e diverse nei parchi della città, per un investimento di circa 120mila euro, di cui 80mila finanziati dalla Regione grazie al protocollo che abbiamo firmato – annuncia Della Godenza -. Stiamo affidando i lavori, la previsione è di averle a disposizione entro un paio di mesi». Le videocamere serviranno quindi come deterrente ma soprattutto ex post, in caso di furti, per agevolare le indagini delle forze dell’ordine. «È un problema diffuso, non solo a Castello – rimarca però il sindaco -. Quello che dobbiamo fare è fare squadra, anche con Prefettura e le altre istituzioni del territorio. E dobbiamo coinvolgere i cittadini. Per esempio, con l’applicazione per il controllo di vicinato che l’Unione lancerà verosimilmente nei mesi estivi. Diciamo che è un problema sentito e diffuso, anche in consiglio comunale è stato un tema dibattuto che ha visto maggioranza e opposizioni in accordo».
A fare da contraltare alla vicenda del furto in parrocchia c’è però la generosità di una famiglia castellana. Nei giorni successivi al furto, la famiglia. ignara dell’accaduto, si è presentata a don Marco Bassi e gli ha consegnato una generosa donazione “per chi ha più bisogno di noi”. «La mia reazione dopo il furto è stata ovviamente di sconforto, pensando non tanto ai soldi “mancanti” dalla cassa parrocchiale, ma soprattutto a quelli destinati ai poveri – scrive don Marco -. La somma rubata è stata più che raddoppiata… e mi sono ritrovato “uomo di poca fede”».
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