Tra i nomi dei Giusti fra le nazioni allo Yad Vashem di Gerusalemme c’è quello di madre Maria Agnese Tribbioli, Serva di Dio e fondatrice della congregazione delle Pie Operaie di San Giuseppe. Madre Tribbioli salvò una ventina tra donne e bambini ebrei nascondendoli nel suo convento di Firenze, sua città natale.
Di recente la storia di madre Tribbioli, che ha fatto ritorno alla Casa del Padre il 27 febbraio 1965, è tornata alla luce grazie al giornalista inglese Jonathan Sacerdoti, al cui padre e zio madre Maria Agnese salvò la vita. Alla vicenda ha dedicato un servizio anche il Tg3 andato in onda l’11 aprile.

Sul numero del nostro settimanale in edicola da giovedì 15 aprile un articolo dedicato alla vicenda. Non lasciartelo scappare!


Il servizio del Tg3 realizzato da Jacopo Cecconi, andato in onda nel telegiornale delle 19 dell’11 aprile 2021


Le Pie Operaie e il legame con la Diocesi di Imola

La congregazione è molto legata alla Diocesi di Imola: la fondatrice era cugina di monsignor Paolino Tribbioli, vescovo di Imola, che il 15 agosto 1919 concesse il riconoscimento canonico alla congregazione.
Il noviziato fu eretto a Castel del Rio nel 1927 e la casa, da allora, fu casa generalizia della congregazione fino allo spostamento a Firenze. La congregazione ottenne nel 1962 il riconoscimento di diritto pontificio.
Sul territorio diocesano le Pie Operaie di San Giuseppe sono presenti a Castel del Rio e Casalfiumanese, dove gestiscono le scuole materne.
La fondatrice, per cui è in corso la causa di beatificazione, volle un istituto di suore operaie, secondo l’esempio francescano, e pie, ovvero guidate nella loro opera dall’aiuto ai bisognosi.