Quattrocento anni di Rogazioni

Ricorre il quarto centenario di una pratica devozionale propria della città di Imola, anche se affine a quella di Bologna: svolgere le “Rogazioni” – preghiere sui campi, sulle acque, sulle attività umane – portando in processione un’immagine della Madonna: nel nostro caso, quella del Piratello. Le Rogazioni partono dalla Cattedrale, nella quale l’Icona tanto cara agli Imolesi viene trasferita per alcuni giorni. Il popolo dei credenti esprime così il particolare desiderio di vicinanza della Patrona alla città, unendo alle invocazioni liturgiche e alle preghiere silenziose gli onori espressi con i canti, i fiori, le luci. E mentre onora la Madonna, ritrova se stesso. Senza bisogno di dichiararlo, avvicina gli immigrati e riscopre la fraternità tra i ceti sociali, prendendosi a cuore i diversi generi di povertà, da quella materiale a quella culturale, a quella spirituale. Mi pare significativo il fatto che attorno alla Cattedrale di Imola abbiano la loro sede alcune tra le principali attività caritative della Diocesi: dal Centro di ascolto, ambulatorio e asilo notturno della Caritas, al ristorante popolare, al doposcuola del Patronato Fanciulli, al Commercio equo e solidale. Mi viene in mente un commento di papa Francesco: “Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro!” (Evangelii Gaudium, 210). La devozione mariana si incontra con le contingenze storiche, senza trasformarsi in una sagra caritatevole. Essa aiuta e sollecita ad una vita civica intensa e ad un’azione sociale concorde ed efficace, senza bisogno che si venga “precettati” o inquadrati. Davanti all’Immagine della Madonna, anche i politici e gli amministratori pubblici che lo vogliono si possono incontrare e insieme ai concittadini fare il proprio esame di coscienza, superando gli interessi particolari e la ricerca primaria del consenso. Le Rogazioni fanno bene alla città, non solo alla cristianità. Con quattro secoli di esperienza alle spalle, si inseriscono tra i momenti più rappresentativi e incisivi della sua identità.

Monsignor Tommaso Ghirelli

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